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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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domenica 1 marzo 2020

73° DOGE - MARCO BARBARIGO (1485 - 1486)


Il nuovo conclave durò molto poco in una Venezia dove infuriava la peste ed il 19 novembre 1485 fu eletto Marco Barbarigo. Fu incoronato al centro della scala dei Giganti, terminata da poco, sotto una pioggia benefica per la fine dell'epidemia.
Era nato verso il 1413 da Francesco, procuratore di San Marco, e Cassandra Morosini; Secondo di quattro fratelli, era soprannominato "il ricco" per i notevoli capitali di cui disponeva.
Già governatore a Padova e procuratore, era sposato con Lucia Ruzzini, discendente, da parte di madre, del doge Jacopo Contarini.
Fu un dogado molto breve e privo di avvenimenti importanti. Secondo i cronisti dell'epoca, ebbe il merito di porre termine all'antagonismo tra guelfi e ghibellini, dopo un discorso talmente accalorato da fargli venire un travaso di  sangue.
Ebbe modo di farsi apprezzare come "huomo di grande memoria, guisto e savio", come anche i suoi due fratelli viventi. Erano tenuti in così grande considerazione che, secondo il Malipiero, avrebbero potuto essere "tutti e tre dosi per le so ottime condicion, sempre stimai, amadori del ben comun". In effetti il minore dei fratelli, Agostino, avrebbe raggiunto il dogado quale successore di Marco, anche se, come riferisce il Sanudo, tra i due non correva buon sangue. Addirittura il doge sarebbe morto il 14 agosto del 1486 dopo aver avuto con lui una violenta lite in Senato, a conclusione della quale gli avrebbe detto : "Messer Agostino, voi fate ogni cosa perché noi muoiamo, per succedere in nostro luogo, ma se la terra conoscesse così bene, come facciamo noi, la persona vostra, si sceglierebbe più presto un altro".
Fu sepolto nella chiesa della Carità, e quando questa fu sconsacrata andò distrutto anche il suo monumento.

Strucar el limon
(Spremere il limone)



Naturalmente, in veneziano, il limone non ha niente a che vedere. Si tratta di una forma volgare che sta per fare la pipì. Modo di dire che ricorre in una versione della canzone veneziana " La famegia del gobon". In una versione più edulcorata, potete andare a leggere il testo qui.
In questa versione si sostituisce la frase leggermente volgare con "i xe andai finir su quel buso dove sior Bepi vendeva el vin bon" al posto di "dove che a Gegia strucava el limon".

Potete anche ascoltarla su :

La famegia del gobon.mpg - YouTube




10 commenti:

  1. Caro Elio, se vogliamo sapere di più sui Doge, dobbiamo solo chiederlo a te...
    Ciao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, sei un fulmine nel rispondere. Io vado un po' più lento, ma è sempre un piacere venirti a trovare. Buona settimana anche a te.

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  2. ciao buon inizio di settimana. :-) non sapevo del detto del limone.

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    1. E' un detto molto allusivo, naturalmente. perché il "limone" è rappresentativo di altra cosa umana. Ciao ed una carezza a chi sai.

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  3. Nella speranza che la pioggia di ieri sia altrettanto "benefica" come quella quattrocentesca.
    Un grande saluto.

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    1. Sicuramente anche se penso che ci sia una certa psicosi nel mondo. L'anno scorso, qui in Francia, ci sono stati 8.000 morti a causa dell'influenza. Ricambio il saluto e ti garantisco che è senza virus.

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  4. Questo Doge mi è simpatico , peccato lo sia stato solo per un anno .
    Almeno non è morto in battaglia.....
    Su you tube mi sono ascoltata la canzone LA FAMIGLIA DEI GOBON.
    La canticchiava spesso mio padre e nell'ascoltarla sono ritornata bambina .
    Nostalgia canaglia...
    Buona serata a tutta la famiglia . Laura

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    Risposte
    1. Sapessi quante volte l'ho cantata alle varie feste con gli amici. Altra canzone, molto in voga dopo qualche bicchiere di vino, era, e probabilmente lo è ancora, "L'inno a San Marco". Naturalmente so tratta dell'inno di Venezia.
      Verrò più tardi su gmail. Buon fine settimana.

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    2. Come mi piacerebbe ascoltarti!!!
      L'Inno a San Marco proprio non lo conosco.
      Bevi un bicchiere di vino e cantala moooooolto forte così , la sento .
      Buon fine settimana a voi .

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    3. Cerco di accontentarti cercandolo tra i mei dischi. La mia voce non è più quella di dieci anni fa, ma penso che anche allora sarebbe stato difficile coprire la distanza Montpellier-Lavagna. Buona serata domenicale a voi.

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