Il conclave fu piuttosto movimentato e ci fu anche un tentativo di broglio messo in atto da Giovanni da Lezze, notaio del conclave, che durante una votazione creò volutamente la confusione nell'assegnazione dei voti a Benedetto Venier avversario del Vendramin. Naturalmete le schede del voto furono annullate ed il 4 marzo 1476 fu eletto Doge, anche se l'elezione fu ampiamente criticata, Andrea Vendramin.
Apparteneva ad una famiglia da poco tempo iscritta al patriziato veneziano, per benemerenze acquisite al tempo della guerra di Chioggia e legata al ceto dei commercianti. Naturalmente, gli antichi nobili non erano molto d'accordo.
Andrea Vendramin nacque attorno al 1393 da Bartolomeo e Maria Michiel e, pur avendo coperto importante cariche pubbliche (avogadore e procuratore) era rimasto comunque un commerciante, o meglio un "casaruol", cioè un biadaiolo.
Era un eccellente schermidore e si dedicava ad esercizi ginnici. Si sposò con Regina Gradenigo che era zoppa ed ebbero quattro figlie e quattro figli, uno dei quali era ugualmente zoppo. Aveva un capitale di 160.000 ducati dovuto alle sue varie attività in unione con il fratello Luca.
Fu ben visto dal popolo perché non dimenticò mai la sua origine. Dopo l'elezione, nel giro d'onore di Piazza San Marco, lanciò molto oro alla gente e durante il breve dogado continuò a darne ai bisognosi. Pagò le cauzioni a quelli finiti in prigione per debiti, procurò la dote alle ragazze di marito che altrimenti sarebbero finite in convento (nella migliore delle ipotesi), fece la grazia ad un popolano condannato a morte per averlo minacciato ma lo inviò, comunque, in esilio in Dalmazia, si può comprendere.
Sisto IV gli concesse la Rosa d'oro per la sua bontà e lui la fece deporre nel tesoro di San Marco senza appropriarsela. Non riuscì però ad aiutare suo figlio Bartolomeo. Processato e condannato per omicidio colposo e condannato all'esilio, il padre cercò di salvarlo nominandolo Cavaliere di Rodi ma il Maggior Consiglio approvò una legge presentata da Savio Alvise Dandolo che annullava l'immunità. Sembra che non sia da imputare al Doge una vendetta quando il fratello del Lando, un prete imbroglione, fu condannato per il suo modo di fare. Il Doge abrebbe dovuto rimangiarsi tutti i suoi principi di carità e la Rosa d'oro.
Nel frattempo, Venezia dovette subire, saltate tutte le trattative di pace, una nuova offensiva ottomana sul Mar Nero. Genova perse Caffa e Venezia Tana e Soldaia per cui il commercio italiano in quella zona fu impossibile. I Turchi proseguirono con delle incursioni nel Friuli e con stragi e deportazioni in massa.
Il Vendramin era d'accordo per fare la pace con la "Sublime Porta", a qualsiasi condizione, ma non ne ebbe il tempo.
Morì il 6 maggio1478 e fu sepolto nella Chiesa dei Servi, da dove venne traslocato nel 1815 ai Ss Giovanni e Paolo con tutto il monumento, considerato un capolavoro del Rinascimento.
MODI DI DIRE
Vien su marubio
(Sta arrivando il mal tempo)
Marrobbio o marrubio è il nome, usato più spesso in Sicilia, per indicare le rapide variazioni del livello marino, dovute all'accumulo di acque presso le coste, determinato dal vento (come l'acqua alta a Venezia).
PS - Marubio non è un errore di battitura. In veneziano non esistono le doppie. Vedere sulla colonna di destra le istruzioni.
Caro Elio, dimmi tu chi sa spiegare meglio la storia dei DOGE, solo tu ci chiarisci tutto!!!
RispondiEliminaCiao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie Tomaso, spero che anche i prossimi post sui Dogi ti piaceranno. Ho deciso di alternarli con la storia di Montpellier. Spero che ti piaceranno anche questi. Ricambio il tuo augurio.
RispondiEliminaQuesto Doge mi stà abbastanza simpatico , soprattutto per la sua generosità .
RispondiEliminaNon dici che è morto in battaglia , spero che fosse giunta la sua ora .
Poco però al potere , solo 2 anni .
Buon week-end . A presto . Laura
E' morto di vecchiaia e non ha avuto il tempo di combattere. Molti ogi sono rimasti in carica per poco tempo e non è che lui fosse un'eccezione. Buon WE anche a voi.
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