I PENITENTI BIANCHI CREANO LA MUTUA DEI POVERI
Questo ordine laico, la cui carità verso i poveri fu la più grande missione, è all'origine della Mutuelle Sainte-Foy creata nel 1880.
Sin dalla sua creazione nel 1230, la confreria dei Penitenti Bianchi si era consacrata alla preghiera ed all'aiuto degli indigenti. L'epoca è quella dell'inizio delle epidemie e Montpellier, capitale della medicina, contava numerosi ospizi ed asili per le cure dove si intassavano i poveri. La carità dei Penitenti si fa attraverso la preghiera per il saluto delle anime, ma anche con le visite agli ammalati. Questi cattolici laici partecipavano monetariamente secondo i propri mezzi. Il denaro così raccolto finanziava le cure o l'acquisto di cibo per i malati e le persone anziane nell'incapacità di lavorare, oltre che alle spese dei funerali.
La confraternita aiutava anche, segretamente, i poveri detti "vergognosi" (donne abbandonate da un marito, ragazze madri o persone il cui statuto interdiva di chiedere dell'aiuto.
Per mantenere il segreto fino alla fine, i conti venivano bruciati una volta risolti i problemi. Nel 1880, questo aiuto venne trasformto in una Mutua Sainte-Foy, dal nome della prima cappella dei Penitenti Bianchi nella "rue Jacques-Coeur". La mutua esiste ancora sotto il nome di Languedoc Mutualité, ma non ha più legami con la Confreria.
La Confreria dei Penitenti Bianchi si sarebbe installata nel 1518 nella chiesa Sainte-Foy, l'edificio religioso più antico della città (XII secolo). Esistono ancora oggi una parte dei muri laterali e della facciata, la sacrestia nella quale si trova la placca della sua consacrazione riporta la data del 5 dicembre 1200. La chiesa, distrutta due volte, fu ricostruita tra il 1626 e il 1632. Contenente dei decori basati sui disegni di D'Aviler, la finitura dell'altare, il decoro teatrale della parte alta, il soffitto a compartimenti con dei quadri di Annibale Carracci, italiano nato a Bologna, (XVI - XVII secolo) e di Nicolas Poussin (XVII secolo) fanno di questa chiesa un monumento barocco eccezionale ed è dichiarata "monumento storico" sin dal 1995.
Al fine di nascondere l'appartenenza sociale, i Penitenti Bianchi indossavano una strana tunica bianca sormontata da un cappuccio bucato all'altezza degli occhi, delle maniche lunghe ed un merletto coprivano interamente le mani per evitare di distinguere l'operaio rispetto al notabile. Sino al XVIII secolo solo i piedi nudi del penitente erano visibili. Questa tenuta, chiamata "sacco" prende il suo nome dal "saq" portato dal re Davide in segno di penitenza, come indicato nel Vecchio Testamento.
Per mantenere il segreto fino alla fine, i conti venivano bruciati una volta risolti i problemi. Nel 1880, questo aiuto venne trasformto in una Mutua Sainte-Foy, dal nome della prima cappella dei Penitenti Bianchi nella "rue Jacques-Coeur". La mutua esiste ancora sotto il nome di Languedoc Mutualité, ma non ha più legami con la Confreria.
La Confreria dei Penitenti Bianchi si sarebbe installata nel 1518 nella chiesa Sainte-Foy, l'edificio religioso più antico della città (XII secolo). Esistono ancora oggi una parte dei muri laterali e della facciata, la sacrestia nella quale si trova la placca della sua consacrazione riporta la data del 5 dicembre 1200. La chiesa, distrutta due volte, fu ricostruita tra il 1626 e il 1632. Contenente dei decori basati sui disegni di D'Aviler, la finitura dell'altare, il decoro teatrale della parte alta, il soffitto a compartimenti con dei quadri di Annibale Carracci, italiano nato a Bologna, (XVI - XVII secolo) e di Nicolas Poussin (XVII secolo) fanno di questa chiesa un monumento barocco eccezionale ed è dichiarata "monumento storico" sin dal 1995.
Al fine di nascondere l'appartenenza sociale, i Penitenti Bianchi indossavano una strana tunica bianca sormontata da un cappuccio bucato all'altezza degli occhi, delle maniche lunghe ed un merletto coprivano interamente le mani per evitare di distinguere l'operaio rispetto al notabile. Sino al XVIII secolo solo i piedi nudi del penitente erano visibili. Questa tenuta, chiamata "sacco" prende il suo nome dal "saq" portato dal re Davide in segno di penitenza, come indicato nel Vecchio Testamento.
Cara Elio, ancora una settimana è passata, e iniziamo la prossima con speranza.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Certo Tomaso, ma penso che ci vorrà molto tempo per tornare veramente ad essere liberi. Da ieri siamo deconfinati, ma con delle regole molto dure che già oggi molti non rispettavano. Mia moglie ed io usiamo ancora la mascherina mentre altra gente sta già organizzando delle feste. Non hanno capito niente delle regole da rispettare, ma, se contiunuano, il messaggio del governo è molto chiaro : si ritorna al confinamento. Ricambio l'abbraccio ed il sorrico.
EliminaUna maravillosa entrada, donde nos cuentas la historia de esta ejemplar cofradía, y de su encomiable labor de ayuda a los más necesitados. Además, lo hacían como se deben de hacer estas buenas obras, siempre, desde el anonimato.
RispondiEliminaUn fuerte abrazo, estimado amigo.
Olà Manuel, grazie per il tuo commento favorevole ed è certo che in questo momento ci vorrebbero ancora delle confrerie per aiutare i bisognosi. Buenas tardes.
EliminaQueste confraternite hanno aiutato chi aveva bisogno.Saluti OLga
RispondiEliminaCerto Olga, ma confermo quello che ho detto a Manuel. Ce ne vorrebbero ancora oggi perché con il confinamento molta gente non ha più molte possibilità. Vedremo se i vari governi interverranno per risolvere, almeno in parte, il problema. Buona serata.
EliminaSperiamo Elio!Buona serata
EliminaDobbiamo riscoprire la storia delle confraternite per comprendere che sono state dei centri di vera carità.
RispondiEliminaGrazie Sebastiano della visita e sono d'accordo con te sul giudizio. Forse con i tempi che corrono bisognerebbe crearne altre. In Francia si hanno delle associazioni dedite all'aiuto ma sono sotenuta in parte dallo Stato e dalle raccolte di cibo davanti i supermercati. Non è la stessa cosa. Ciao.
RispondiEliminaMa che bella Storia Elio !!! In questo momento di crisi , ce ne vorrebbero
RispondiEliminadi Penitenti Bianchi...Mi ha colpito il fatto che portassero anche i guanti
per non far distinguere la loro appartenenza sociale . Questa è carità fatta
con il cuore e non per "pubblicità".
Sto' un po' meglio . A presto . Ciao Laura
Ciao Laura, prima di tutto sono contento che stai migliorando e poi, avrai notato dall mie risposte qui sopra, che sono d'accordo su quello che affermi. Aspetto ulteriori notizie via gmail. Un caro saluto a tutta la famiglia
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