AVVISO AI MIEI VISITATORI


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
QUESTO BLOG NON E' CREATO A SCOPO DI LUCRO
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
PRECISO INOLTRE CHE CONTATTERO' SOLO VIA BLOG NON DESIDERANDO UTILIZZARE FACEBOOK O TWITTER
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

I MIEI AMICI LETTORI

venerdì 9 marzo 2018

65° DOGE - FRANCESCO FOSCARI (1423 - 1457) - SECONDA PARTE


SECONDA PARTE

Dopo la pace di Lodi, Venezia raccoglie il frutto dell'estenuante lotta rafforzando il suo dominio nella terraferma che va dall'Isonzo all'Adda, dalle falde delle Alpi al Po e comprende il Veneto euganeo, il Friuli, il Cadore, le province di Brescia e Bergamo, parte del Cremonese e del Trentino, l'Istria e parte del litorale dalmato. Senza poi contare i possedimenti d'oltre Po come Ravenna.
Le preoccupazioni vengono dal Levante perché il 20 maggio 1453 crolla per sempre l'impero romano d'Oriente. Maometto II ha saccheggiato Costantinopoli e molti nobili veneziani con il bailo Girolamo Minotto sono stati massacrati; il sultano è entrato a cavallo nella chiesa di Santa Sofia. La pace del 18 aprile 1454, nove giorni dopo Lodi, è accolta dal Senato come "un dono di Dio": Venezia conserva Scio, l'Eubea ed Egina oltre al beneficio esclusivo dei traffici commerciali nel territorio turco.
Francesco Foscari può tirare un sospiro di sollievo anche se il tutto è costato immensi sacrifici finanziari. Le spese sono state ingenti ma lui ha brigato in mille modi perché l'erario avesse sempre i fondi sufficienti per non tirarsi indietro. Per far fronte a tante spese si era dovuto differire il pagamento degli interessi pubblici, aumentare i dazi, imporre trattenute strordinarie sugli stipendi, accrescere di nove milioni il debito pubblico, ridurre del 19% il valore delle cartelle dei prestiti rispetto al prezzo di emissione, ma ne era valsa la pena ed il Foscari poteva, ormai ottantenne, compiacersi del suo dogado essendo riuscito anche a rendere Venezia più bella.
Completò il nuovo Palazzo Ducale; a San Giorgio maggiore faceva bella mostra la biblioteca eretta nel 1434 anche se con l'aiuto di Cosimo de' Medici esule a Venezia; era stato istituito il fondaco dei Tedeschi che dava una buona rendita; le arti cominciavano a fiorire nei due centri di Padova e Venezia. Nella prima avevano trovato spazio alla loro attività Donatello (autore, tra l'altro, della statua del Gattamelata) Filippo Lippi e Andrea Mantegna; sulla laguna invece Michelozzo, Paolo Uccello, Andrea del Castagno, in una esplosione della pittura che identificava nella famiglia Bellini la sua scuola territoriale. Il matrimonio del Mantegna con una figlia di Jacopo Bellini avrebbe suggellato l'intesa tra l'arte dell'entroterra e quella della laguna.
E poi quante feste e grandiosi spettacoli che il doge aveva curato in persona per la visita di sovrani e illustri personaggi :
- Un gran ballo del 1428 in onore di Pietro, figlio del re del Portogallo, con centoventi gentildonne vestite di panno d'oro ed altre centotrenta in seta cremisi, e tutte ingioiellate.
- Festeggiamenti nel 1442 per Francesco Sforza e sua moglie, con un corteo di duecento patrizie, vestite di stoffa dorata e scintillanti di gemme.
- Un altro ballo nel 1452 in onore della quindicenne imperatrice Eleonora del Portogallo, con duecentocinquanta nobili fanciulle sempre ingioiellate ed in vesti dorate.
- Il culmine fu però nel 1441 per le nozze di suo figlio Jacopo con Lucrezia Contarini con una giostra famosa dove lo stesso doge mise in palio delle zornee (*) di velluto cremisi coperte d'argento e ci furono 40 giostranti. Si organizzò anche una spettacolare cavalcata di dame e cavalieri dal Palazzo Ducale a San Barnaba per andare a prendere la sposa ed il corteo passò il Canal Grande su un ponte di barche appositamente installato al traghetto di San Samuele.
Grande dogado il suo ma anche con tanto dolore. Oltre ai morti in guerra, ci si era messa madre natura con una serie di cataclismi, dalla siccità del 1424 all'acqua alta eccezionale quasi annuale, dalla laguna gelata del 1431 al terremoto del 1451. E poi la peste a più riprese. Sembrava non fosse servito a nulla neanche la trasformazione dell'ospizio dei pellegrini all'isola di Santa Maria di Nazaret in un apposito ricovero per le persone colpite dal contagio. Quel Nazaretum, volgarizzato poi in Lazzaretto, avrebbe poi dato il nome a tutte le istituzioni del genere.
Anche il doge fu colpito da tante avversità, ma questo lo vedremo in seguito.

FINE DELLA SECONDA PARTE


MODI DI DIRE

Mandar de là de Stra
(Mandare oltre Stra)

Si tratta di un' elissi che sta per mandare in malora il più lontano possibile una persona. Stra, oltre ad essere un prefisso rafforzativo, è anche un paese (Stra) ai confini della provincia di Venezia con quella di Padova, quindi lontano dalla città.
Faccio presente che ancora oggi, a Venezia, si dice "De là del ponte tuta campagna" e ritengo inutile la traduzione. Per il ponte si intende naturalmente il Ponte della Libertà che unisce Venezia alla terraferma.



(*) Non chiedetemi cos'erano perché non ne ho trovato traccia in altri libri che possiedo né su Internet. Se qualcuno di voi mi può dare dei lumi su questa parola, gli sarò veramente grato.

8 commenti:

  1. Veneza é fascinante. Porém, desde as invasões Bárbaras, a sua História manteve a identidade específica, sem deixar que o fascínio adormeça.
    Bem reproduzes os "tempos" que fizeram a tua Veneza.
    Parabéns.


    Abraço
    SOL

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie della visita e del complimento alla mia città natale. Buona settimana.

      Elimina
  2. Sempre molto interessante la storia di Venezia.Buona domenica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Olga, grazie della visita e sono contento che i miei post sui dogi ti piacciano. Se tutto va bene sarò a Venezia a fine aprile. Un amichevole abbraccio.

      Elimina
  3. Ciao Elio, sai che giro poco per il web, ma oggi leggendo questo tuo post, per me molto interessante appassionata come sono di storia letteratura e costume ti informo che le zornee o giornee sono vesti prevalentemente maschili e di carattere militaresco. Sono menzionate nell'Orlando Furioso e nelle carte del Colleoni si trova un elenco di quelle date ai suoi cavalieri. Erano come sopravesti decorate e preziose. Ricordo che leggendo l'Orlando Furioso andai a cercare nella nomenclatura del libro perchè non sapevo cosa fossero. Poi nel 1988 al Museo Corner visitai la mostra I mestieri della Moda a Venezia, e l'allora presidente del Consorzio Veneziamoda,mio caro amico, e che rappresentavo per due linee di moda, mi regalò un preziosissimo volume dove vi è la storia di aziende, mercanti, regole e leggi commerciali con tutti i nomi anche in dialetto veneziano. Se non hai trovato il significato, spero esserti stata utile.
    Un abbraccione
    Gingi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gingi, sei una fonte di notizie e te ne ringrazio. Il prossimo mio post sarà il seguito di questo. Alla fine di Aprile sarò a Venezia e vedrò al museo Correr (scusa se correggo) se hanno ancora tracce della mostra che mi descrivi. Un enorme abbraccio anche da parte mia.
      PS - Il volume a tue mani è veramente prezioso per il suo contenuto.

      Elimina
    2. Scusa me per la mia incapacità di essere attenta quando digito, tutti i miei scritti sono pieni di "strafalcioni".Sono passati tanti anni, e credo sia impossibile recuperare il vilume/catalogo,ma non si può mai dire... Mostra ALA NAPOLEONICA E MUSEO CORRER Giugno Settembre 1988.
      Spero anche io di tornare a Venezia entro il 2018
      Gingi

      Elimina
    3. Ci devo passare al museo perché porto degli amici a visitare Venezia e solo al museo si può riservare la visita interna della torre dell'orologio (vedere un moi veccio post di qualche anno fa. Basta digitare su CERCA NEL BLOG / Torre dell'orologio a Venezia. Preso nota dei dati inviati. Un secondo abbraccio.

      Elimina