AVVISO AI MIEI VISITATORI


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
QUESTO BLOG NON E' CREATO A SCOPO DI LUCRO
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
PRECISO INOLTRE CHE CONTATTERO' SOLO VIA BLOG NON DESIDERANDO UTILIZZARE FACEBOOK O TWITTER
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

I MIEI AMICI LETTORI

giovedì 28 settembre 2017

LE CHATEAU D'O



Alla periferia di Montpellier sorge un castello che è ormai divenuto un luogo di differenti spettacoli.
Prima di farvi vedere le foto desidero raccontarvi la sua storia.
Per quanto possa apparire insolito il Castello d'O non fu mai proprietà di François d'O, favorito di Enrico III e controllore delle finanze di cattiva reputazione. Aveva il gusto di costruire degli immobili. Nel suo castello dell'Orne, il vero castello d'O, aveva utilizzato tutti i  marmi possibili ed immaginabili ma non era attirato dal sud della Francia.
Nel XVI secolo il Castello d'O, vicino Montpellier, non era altro che una tenuta agricola fatta di terre arabili e di pascoli per i montoni  che si trovava nella sfera di influenza del Signore della Mosson.
Quando Jean-Emmanuel de Guignard, Visconte di Saint Priest, Intendente del Languedoc, comprò il terreno e la casa campestre, la fece restaurare a forma di castello facendo anche importanti lavori idraulici. Però la città di Montpellier modificò le Lez per le proprie necessità e quindi le fontane monumentali costruite restarono con poca acqua. Saint-Priest battezzò il castello con il nome di Chateau d'Eau e questo nome gli restò per circa un secolo ma siccome la denominazione fu poi assegnata al serbatoio del Peyrou (centro città) si cambiò il nome in Chateau d'O.
Dopo molte peripezie con passaggi vari della proprietà, arrivò nelle mani del Consigliere Leblanc che lo lasciò, assieme ad altri beni, ai poveri ospitati nell'Hostel Dieu Saint-Eloy. Ma il Consiglio di quest'ultimo decise di venderlo per 120.000 sterline invece di ospitare gli ammalati e nel 1752 divenne proprietario Etienne de Duranty, avvocato al Parlamento di Parigi. Comunque Etienne morì poco dopo lasciando nove figli minori e suo fratello, nominato tutore, liquidò subito la successione per fare il bene della famiglia che non poteva sopportare i costi del mantenimento.
Così il castello divenne proprietà del Visconte di Saint-Priest, Jean Emanuel de Guignard, che lo rese ancora più bello tracciando nuovi giardini creando anche un grande bacino d'acqua appropriandosi di una parte delle acque del Lez, secondo il dire del sindaco dell'epoca, Cambacérès. La verità è che il castello aveva abbondanza d'acqua e fu il comune che ridusse il gettito per il castello. Ci furono molti anni di processi e, solo nel 1785, Saint-Priest ottenne il diritto di prelevare una parte delle acque dell'acquedotto. Gli eredi di Saint-Priest vendettero il castello, prima della rivoluzione, a Pierre de Vignolles de la Farelle la cui vedova lo cedette ad un certo James, negoziante di Montpellier che lo rivendette a sua volta. La proprietà passò ancora di mano in mano fino ad arrivare ai Vescovi di Montpellier e nel 1905 divenne proprietà del dipartimento dell'Herault che lo affittò all'ospedale psichiatrico di Font d'Aurelle. Quest'ultimo lo lasciò all'abbandono fino a che il Conseil Général lo riprese e lo restaurò come si deve.
Oggi è diventato un museo dei giardini ed un luogo di spettacoli sia in sala che all'aria aperta.
Non mi resta che farvi vedere alcune foto.





Il teatro



Ci si può arrivare anche in tram


Il teatro al'aperto


12 commenti:

  1. Caro Elio, un post direi interessante...
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tomaso, ricambio il tutto e ti ringrazio della visita.

      Elimina
  2. ciao, grazie per le notizie del castello e per le fotografie. Mi piacciono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Robby, penso che Will si divertirebbe molto a correre in questo grande parco. Pensaci. Buon WE.

      Elimina
  3. Storia interessante con belle foto a corredare la descrizione e l'utilizzo attuale del castello.
    Buon weekend
    enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero di poterne fornire altre di interessanti e che ti siano ugualmente gradite. Buon fine settimana.

      Elimina
  4. ciao Elio, sai che questa estate ho visitato ed apprezzato molto la Francia?
    Nel mio viaggio in Portogallo ho fatto tappa a Lione; Clermont e Bordeaux.
    Città splendide!!! Buona domencia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luigi, la prossima volta opta per fermarti nel sud-est e passa da Montpellier (nel caso tu voglia andare in Catalogna). Porta aperta e tavola pronta. Sto pensando anch'io di visitare il Portogallo ed in modo particolare Coimbra che mi ricorda Amalia Rodrigues di cui sono un ammiratore. Inoltre vi abita Elisabete (vedi commento qui sotto). Buona settimana.

      Elimina
  5. C'est très beau.
    Ne t'inquiète pas pour le dés de Venise.
    Bon dimanche et bonne santé!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Elisabete. Come vedrai, nella mia risposta a Luigi, faccio pubblicità alla tua città e, indirettamente, al tuo blog. Buona settimana e tanta salute anche a te e famiglia.

      Elimina
  6. Risposte
    1. Grazie Daniele, lo lascio per tutta la settimana per mancanza di tempo a farne di nuovi. Riprender ò da lunedì prossimo. Buona settimana.

      Elimina