"Marie-Antoinette" quadro di Elisabeth Vigée Le Brun
Come ben saprete, oggi la capitale del profumo francese è Grasse ma, sino al XVIII secolo ne era la capitale Montpellier. I profumi di questa città erano i preferiti di Parigi, imponendo alla corte di Francia i nomi di Matte La Faveur e di Fargeon.
Nel 1755, Jean louis Fargeon ha sette anni e, nel negozio di suo padre, situato nella" Gran Rue", di fronte alla "Traverse des Granadiers", si piace salire su una scala e stordirsi con i profumi contenuti in vasi di ceramica allineati sulle vetrine e gli alti scaffali. Essenze di rosa, di narcisio, di fiori d'arancio. Odori di agrumi venuti dall'Italia : cedro, bergamotto. Profumi esotici : santal, cannella, ecc. ecc.
Mentre al banco di vendita i compratori si contendevano gli oli, le acque, le polveri o le pomate, il piccolo ragazzo sorvegliava gelosamente il misterioso laboratorio, installato nel fondo del negozio, dove in alambicchi, serpentine e caldaie si distillavano i profumi che egli respirava nella "garrigue" ogni volta che scappava dalla scuola parrocchiale.
Certo che doveva essere lieto di discendere, da parte di madre, dai Matte La Faveur, una delle più grandi famiglie di produttori di profumo in Montpellier ma in quel momento non poteva sapere che avrebbe iscritto il suo nome nella Storia. Arrivando ad un "savoir faire" a livello di una vera arte, imponendo le sue composizioni sino alla Corte di Francia e diventando una ventina d'anni dopo, il profumiere titolare della regina Marie-Antoinette (vedi ritratto qui sopra).
Abito di profumiere - T Kawiak
Curare e profumare
"L'eau de la Reine de Hongrie (l'acqua della Regina di Ungheria) non può farsi così buona che a Montpellier", scrive nel 1693 il profumiere Simon Barbe, "perché la fanno con dei fiori di rosmarino che hanno in abbondanza". La campagna del Languedoc gioca in effetti un ruolo importante nello sviluppo della profumeria e, a Montpellier, si contano nel 1738, un centinaio di artigiani nella città nel commercio delle spezie e l'importanza della medicina e della farmacia, assicurano a Montpellier un ruolo di piazza principale del profumo in Francia sin dal XII e XIII secolo. L'acqua di timo, la polvere di Cipro, pastiglie per lo stomaco a base di liquerizia ... I farmacisti di Montpellier, mescolano piacere e terapia. Profumi e virtù curative. Come la celebre acqua, nominata più sopra, che viene offerta a Carlo V nel 1370, con la quale si può aspergere il viso o berne un sorso per premunirsi dalle infezioni. Lo spettro della peste che si sviluppa in tutta Europa, spinge gli abitanti a cercare delle protezioni segrete. Facendo bruciare dei rami nel fuoco, mettendo nei locali spezie e sacchetti di profumo, ma si tenta in modo particolare di allontanare i miasmi pericolosi. A Parigi ci si strappano i profumi "alla moda di Montpellier", fabbricati da più generazioni di farmacisti : Jacques de Farge, Laurent II Catelan, i Fargeon e i Matte La Faveur.
Il giardino delle piante a Montpellier
Un brutale declino
Il 9 dicembe 1687, scoppia il temporale (modo di dire). Una legge assogetta a dei diritti di dogana esorbitanti come quelli del vino anche "tutti i liquori venenti da Montpelliere e dalle altre provincie del regno destinate per la città ed i dintorni di Parigi". I profumi, contenenti dell'alcool sono naturalmente interessati dalla procedura. All'origine di questa decisione, la volontà del Ministero delle Finanze di mettere un termine alle frodi da parte di quelli che su pretesto di importare delle "eaux de senteur", acquistavano barili interi di acquavite aromatizzata senza pagare le tasse relative. Pressione fiscale e rivalità intestine portano alla fine della profumeria a Montpellier. Depositi di bilancio, fallimenti. Ci si esilia verso Parigi o Grasse, la grande rivale.
Nel 1769, quando Giacomo Casanova si installa per qualche giorno nella "rue de la Saunerie", nell'Albergo del Cavallo Bianco, ritrova la bellezza di cui si era quasi innamorato, sposata ad un farmacista. Felice e fedele ormai. Il profumo "Odor di femina" che lo aveva sedotto era ormai evaporato.
Meraviglioso il mondo dei profumi... e, coincidenza, proprio sere fa pensavo di leggere e ricercare notizie su questo settore affascinante, splendido post ed adesso so da dove cominciare a curiosare... grazie Elio
RispondiEliminaSe vuoi che faccia altre ricerche in francese non fai altro che dirmelo. Ciao "Strega", un amichevole abbraccio.
EliminaNon sapevo tutto questo.Parlando di profumi pensavo Parigi,ma spesso è in centri più piccoli e impensabili che si trovano delle vere perle.I tuoi argomenti sono sempre interessanti e sollecitano tante curiosità.Ciao Elio
RispondiEliminaCiao Chicchina, Parigi è la città dove tutto si raggruppa ma, oggi, la capitale del profumo francese è Grasse, sulla riviera adriatica francese,le cui industrie di profumeria esportano in tutto il mondo. Grazie per i complimenti ed a presto.
EliminaPerdona Elio mitardanza en esribir, pero he esDO EN hOSPITAL.
RispondiEliminaYa estoy algon mejor.
Nuestras Vidas son como un perfume,.
Tiene su plenitud, pero luwgo se va apagando, hasta perder t9do su olor.
maanolo
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Manolo, non devi assolutamente scusarti. Anch'io sono stato l'anno scorso molto assente. Il 2 giugno prossimo è l'anniversario del mio intervento al cuore e mi aprirò una bottiglia di champagne per festeggiare. Naturalmlente ti rinvio tutti gli auguri che mi fai e vengo a trovarti al più presto. Un abraço.
EliminaMolto interessante questa storia sui Profumi . Leggendoti , apprendo
RispondiEliminaun po di tutto . E' un piacere . Io sono stata ad Ezre ( giusto ? ) dalle parti di Nizza , in collina . Produzione e vendita Profumi . Ho comperato anch'io .
Conosci ? Forse non è così importante . Buona serata . L.A.
Grazie per il complimento, ma non riesco a trovare nessun Ezre neanche su Internet. Sulla riviera il paese dei profumi è Grasse (dove un giorno sono caduto in panne con il mio 4x4, che non ho più, e mi hanno tartassato). Quindi non ho potuto comperare i prodotti locali (hi hi hi). Ciao.
EliminaPost che mi ha edotto su cose che mi erano completamente sconosciute. Grazie.
RispondiEliminaBuona serata
enrico
Ciao Enrico, grazie ed a presto.
Eliminaon apprend toujours... vigée le brun..une portraitiste magnifique... et cet habit est parlant! bises ...encore de l'italie...
RispondiEliminaD'accord avec toi pour ce peintre. Bises à toi aussi et se tu passe à Montpellier, gare à toi si tu ne nous contacte pas. Ou tu es à ce moment? Bonnes vacances.
EliminaPara ti, Èlio, são generalidades. Para mim são um bom pedaço de História. Gostei.
EliminaAbraço
SOL
"[Per voi, Elio, sono generalità. Per me è un buon pezzo di storia. Mi è piaciuto.
abbraccio
SOL]"
Grazie Sol per la visita e per le tue gentili parole. A presto.
EliminaChe storia affascinante...compreso l'aneddoto su Casanova!
RispondiEliminaUn caro saluto
Penso che ci sia rimasto male anche se poi si è consolato con altre belle ragazze di Montpellier. A presto.
EliminaNon sapevo che Montpellier fosse la patria dei profumi. Conosco Grasse dove sono anche stata alcuni anni fa. Grazie per questa condivisione.Un caro saluto.
RispondiEliminaSai Erika non lo sapevo neanche io ma sono caduto su un articolo di giornale che mi ha dato l'idea di approfondire la cosa. Contraccambio il caro saluto.
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