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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

giovedì 7 aprile 2016

37° DOGE DOMENICO MOROSINI (1147 - 1156)

Alla morte di Pietro Polani fu eletto doge Domenico Morosini, arrivato al dogado dopo un glorioso passato militare (era uno dei cinque che avevano operato il colpo di mano nell'assedio di Tiro nel 1124) e con una fama di neutralità.
Fu proprio questa caratteristica che egli adottò non appena i Polani tornarono dalla vittoriosa impresa contro i Normanni chz furono costretti ad abbandonare Corfù. Riusci a farli rappacificare con i Badoer e con Enrico Dandolo che aveva, nel frattempo, richiamati in patria. Per cementare la pace fece sposare Naimero Polani con una nipote del patriarca e provvide alla ricostruzione delle case dei Dandolo con spesa pubblica. Il Papa fu soddisfatto e tolse l'interdetto anche se non si faceva troppe illusioni sul tipo di politica dello Stato lagunare.
In compenso il doge fece qualche concessione al clero pur conservando molte prerogative come quella di approvazione e concessione dell'investitura e quella di conservare le norme relativa all'alienazione dei beni acclesiastici. Il clero cercò naturalmente a farsi valere, ma i limiti tra laici ed ecclesiastici rimasero ben determinati e quindi questi ultimi, anche se nobili, restarono esclusi dai consessi politici e dagli uffici pubblici.
Alcuni marinai veneziani, un po' ebbri, non trovarono di meglio che vestire uno schiavo etiopico da imperatore facendolo bersaglio di scherzi dopo averlo seduto a poppa di una galea imperiale. Già i rapporti con l'imperatore erano tesi, questo scherzo provocò la sua ira e, a parte lo scontro tra le due flotte, riportò a galla l'acredine latente. I diecimila veneziani viventi a Costantinopoli non erano certo contenti della situazione.
Se Venezia avesse voluto avere la meglio su Pisa e continuare a chiamare l'Adriatico "Golfo di Venezia" si sarebbe dovuto usare molta cautela . Pola, forse spinta dal conte di Gorizia, tenta di conquistare una propria indipendenza in seno ad un'Istria legata alla città lagunare da antichi trattati. E' sufficiente cha la flotta veneziana perlustri la zona perché tutto torni alla normalità con un nuovo giuramento. Per maggior sicurezza il Morosini affida l'amministrazione della zona a dei nobili veneziani nominandoli conti, tra i quali si trova suo figlio, Domenico, anche lui, che diventerà conte di Zara.
Il doge è anche "dominator Marchie" avendo stipulato precisi accordi con Fano, ma Ancona, istigata dai Pisani, prova a molestare i traffici veneziani. Certi tentativi si pagano cari e gli anconetani sono costretti a ripiegare sul Conero.
Quindi Domenico Morosini che era più impegnato a stroncare tentativi di guerra che a fomentarli e quindi ha anche la possibilità di dedicarsi a lavori di edilizia nella città. Un ennesimo incendio distrusse molti edifici in legno a Santa Maria Materdomini e lui li fece ricostruire in muratura ma, l'opera più importante fu costituita dall'inizio dell'erezione del campanile di San Marco, rimasto fino allora a livello delle fondazioni. Il doge riuscì ad accelerare i lavori arrivando a 60 metri "usque ad capellam", cioé fino alla cella campanaria. La costruzione fu sovvenzionata dai fratelli patrizi Pietro e Giovanni Baseggio.
Ed è qui che arriva il fatto nuovo, l'ascesa al trono di Federico Barbarossa che, nel 1154, scende per la prima volta in Italia, chiamato dal Papa Adriano IV e dal collega d'oriente Manuele Commeno che si sente isolato. Domenico spazia con la sua azione diplomatica; conclude una pace con Pisa e conclude un accordo commerciale con il nuovo re di Sicilia, Guglielmo I, facendo quindi diventare i Normanni soci in affari.
Il Barbarossa limita le sue "gesta" alla punizione di alcuni comuni lombardi, all'incoronazione imperiale a Roma ed alla condanna al rogo dell'eretico Arnaldo da Brescia. Poi, nel 1155, se ne ritorna in Germania con grade delusione sia di Emmanuele Commeno convinto di vedere finalmente qualcuno addomesticare Venezia e sia del Papa che sperava di spodestare il re normanno dalla Sicilia.
Preoccupato della situazione Manuele Commeno si apre ai Genovesi che entrano nel gioco commerciale del Levante e con i quali Venezia dovrà fare i conti. Questo però riguarderà il nuovo doge visto che Domenico Morosini muore tra il gennaio ed il febbraio 1156.

MODI DI DIRE

 Testa da consulti

(ritengo inutile la traduzione)

Si dice quando per sapere cosa ha nel cervello una persona, bisognerebbe indire un consulto tra eminenti professori.

10 commenti:

  1. Siempre es bueno que alguien nos cuente la historia de personajes que pasaron por el mundo y que para muchos nos son desconocidos.
    un gran abrazo

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    1. Grazie del complimento e spero che anche i prossimi post vi siano piaevoli. Buon fine settimana.

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  2. Com'era difficile governare, già allora, la Serenissima !

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    1. Effetivamente non era molto facile all'inizio con tutti i nemici che aveva. Ci fu poi un periodo di grandore e, alla fine, la decadenza con colpo finale di Napoleone. Un caro saluto.

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  3. Che storie queste dei Dogi! L'episodio dello schiavo etiope è davvero sconcertante. Tali erano gli esseri umani e tali sono rimasti.

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  4. Dirai che mi ripeto ma sono completamente d'accordo con te. Anche oggi si tende a schernire le minorità che avrebbero invece bisogno di aiuto. Buona domenica.

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  5. Ciao Elio , ma anche allora si facevano gli " inciuci " tra parenti e amici ?
    Ma la Storia si ripete sempre.....Chissà se un giorno si arriverà alla pace e al rispetto in tutti i sensi , ma , forse noi non ci saremo più .
    Vado di là . Auguro una buona notte e bella domenica . L.A.
    PS . Ricevute mie Mail ?

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    1. Ciao Laura sono cose che sono esistite anche prima dei dogi. Penso che anche la discendenza dei reali comporti sempre accordi segreti quando non c'è un discendente diretto. La domenica è passata bene : 40 km in bici stamattina e registrazioni musicali nel pomeriggio. Un po' di PC ancora e poi vado di là anch'io. Buona serata.

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  6. Ciao Elio! Certo lo scherzo dei marinai è stato proprio crudele!Con relative conseguenze!
    La "testa da consulti" è proprio forte, non lo conoscevo questo detto!:))
    Ti auguro una buona Domenica! Abbraccione!!!

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    1. Quando si è ubriachi il buon senso viene a mancare. Sono contento che ti sia piaciuto il modo di dire e sei l'unica che lo ha notato. Buona serata domenicale.

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