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Nel medioevo, Pierre, figlio di un conte della "Provence" avrebbe inteso parlare della bellezza di una principessa napoletana che si chiamava Maguelone . Decise quindi di partire per la nostra città italiana al fine di incontrarla. Giunto sul luogo partecipò ad un torneo che vinse. Questa vittoria gli permise di essere invitato dal re e di incontrare alfine la principessa. Al primo sguardo i due caddero immediatamente innamorati e, per provare il suo amore, Pierre offrì tre anelli d'oro alla sua promessa. Una vita di ricchezza non li interessava entrambi e così, una sera, decisero di fuggire a cavallo galoppando tutta la notte. All'alba si fermarono sul bordo del mare e fu allora che un uccello rubò i tre anelli d'oro della principessa fuggendo verso il largo. Pierre decise di inseguire l'uccello con una barca, ma, improvvisamente, si levò una tempesta che fece rovesciare la barca. Poteva essere la fine per Pierre che era destinato a morire in mare. Per sua fortuna, una nave araba, che arrivava dall'Africa, passò da quelle parti e salvò Pierre da una morte certa.
Durante questo tempo, Maguelone attese disperatamente ed inquieta, triste, continuava a camminare sulla spiaggia aspettando il ritorno del suo amato. Arrivò su una piccola isola che si chiamava, a quel tempo, "Port Sarrazin". In tutta la sua disperazione, comprese che poteva contare solo in Dio e decise di fondare un ospedale ed una chiesa su questo luogo. Quando volle donare un nome alla chiesa , non esitò e la chiamò, in omaggio al suo amore scomparso : Saint-Pierre. Nel frattempo, Pierre era riuscito a compiere dei grandi fatti con l'armata del sultano e, per ricompensarlo, questi gli diede la sua libertà.
Prese subito la decisione di partire per ritrovare la sua principessa ma fu abbandonato dal suo equipaggio su un'isola deserta. Fu ancora una volta fortunato perché dei pescatori lo trovarono e lo portarono all'ospedale di "Port Sarrazin" dove ritrovò la bella Maguelone.
Così, secondo la leggenda, nacque la Cattedrale di Maguelone a qualche chilometro da Montpellier.
Caro Elio, sai che queste leggende, mi piacciono veramente direi interessanti.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte forte abbraccio.
Tomaso
Ciao Tomaso, grazie della visita e spero che tu stia migliorando sempre di più. Domani ricomincio con i Dogi e, se ti va, torna a trovarmi.
EliminaSpero si sia fatto benedire perché mi pare fosse sfigato.😊
RispondiEliminaCiao buona serata
enrico
Visto il risultato finale, penso l'abbia fatto più volte. Ciao Enrico e buon WE.
EliminaUna bella leggenda, raccontata con maestria e bravura.
RispondiEliminaMamma mia, che complimento. Grazie mille Costantino e buon fine settimana.
EliminaMe encantan este tipo de leyendas, donde predomina el amor.
RispondiEliminaUn fuerte abrazo, amigo Elio.
Ciao Manuel, grazie e spero ti piacerà anche il prossimo post sui dogi. Ricambio l'abbraccio.
EliminaBravo Elio hai raccontato eccellentemente questa leggenda.Buon pomeriggio.
RispondiEliminaGrazie Olga del complimento e buona fine di settimana.
EliminaBella leggenda , un po rocambolesca ma con un lieto fine .
RispondiEliminaA presto . Buona giornata . Laura
Se non fosse rocambolesca non sarebbe una leggenda. Vengo a trovarti al più presto.
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