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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

giovedì 28 aprile 2016

39° DOGE - SEBASTIANO ZIANI (1172 - 1178)


L'assassinio del precedente doge era pur sempre il segno di una crisi attraversata da Venezia e rafforzata da un gruppo di esaltati che crearono uno stato di disordine.
Naturalmente i moderati cercano di sanare la crisi ed il consiglio dei Savi, appoggiato dai giudici, medita il cambiamento radicale che si impone. Si ha una "sede vacante" di quattro mesi durante la quale si costituisce un comitato elettorale di undici membri al quale spetta il compito di eleggere il doge con una ratifica per acclamazione da parte del popolo .
Il 29 settembre 1172 fu annunziata la nomina a doge di Sebastiano Ziani con una sorte di "Habemus Papam!" del tipo : "Questo è il doge, se vi va bene, sta bene, altrimenti fa lo stesso". Ma questo non andava bene al popolo che veniva così a perdere ogni diritto sull'elezione e che cominciò ad agitarsi. Lo Ziani trovò la soluzione lanciando delle proprie monete sulla folla che si calmò.
Fu il primo doge a distribuire denaro al popolo visto che di suo era molto ricco grazie all'attività mercantile ed allo strozzinaggio ad alto livello, diventando diplomatico a Costantinopoli  e rettore di Sebenico.
Eletto doge, gli affari passarono al figlio Pietro ed arrivarono a costituire un immenso patrimonio immobiliare paragonabile, per quel tempo, al capitale dei Rockefeller.
Naturalmente, per ingraziarsi il popolo, istituì subito un processo contro gli assassini di Vitale II e stabilì dei prezzi fissi per le merci e gli alimenti impedendo inganni e frodi nelle vendite e nelle pesate. Creò praticamente un "calmiere" per evitare rivendicazioni di piazza.
Dovette subito impegnarsi militarmente contro il Barbarossa che aveva inviato il suo cancelliere, l'arcivescovo di Magonza, ad Ancona, città con la quale Venezia aveva un conto in sospeso. Venezia, pur avendo aderito alla Lega lombarda, inviò in aiuto all'imperatore, una flotta di 40 navi per poter bilanciare l'eventuale vittoria del Barbarossa e spezzare gli intrighi bizantini nel medio Adriatico. Ancona, però, contenne l'assedio con l'aiuto della contessa di Bertimoro. In ogni caso Venezia si trovò in una favorevole posizione nell'intrico internazionale.
Per mettere alle strette Bisanzio, concluse un'alleanza ventennale con Guglielmo II di Sicilia ed un trattato per ottenere agevolazioni varie nei porti pugliesi e siciliani. I Bizantini, sentendosi isolati, offrirono a Venezia i privilegi di un tempo, liberarono gli arrestati del 1171 con la restituzione dei beni e la promessa di un'indennità per i danni subiti.
Ziani riuscì a rendere Venezia ben accetta a tutte le parti ed il comune cominciò ad avere una propria personalità. Il doge provvede anche a modificare la piazza San Marco : la allarga mediante l'abbattimento del muro di cinta, demolisce la vecchia chiesa di San Geminiano che viene ricostruita in faccia alla basilica, fa murare una elegante costruzione con logge a forma di galleria che diventano le abitazioni dei Procuratori di San Marco, oggi conosciute con il semplice nome di Procuratie.
Verso il bacino ci sono, ancora a terra, due colonne di granito orientale, arrivate da Costantinopoli,e lui le fa tirare su incaricando Niccolò Barattieri. In seguito una avrebbe ospitato un leone alato e l'altra la statua di San Teodoro (configurazione che esiste ancora oggi). In questo modo la città dispone di un centro cittadino dove confluire.
Venezia appare quindi agli occhi dell'imperatore e del Papa come luogo per fare la pace dopo la battaglia di Legnano considerandola città "tuta omnibus" (terreno neutrale) e quindi Ziani diviene il duca della pace.
Il 24 marzo 1177, scortato dalle galee normanne e con un ampio seguito di cardinali e vescovi, Alessandro III sbarca a San Nicolò del Lido e, il giorno dopo, festa dell'Annunciazione, fa il suo ingresso nella basilica di San Marco mentre il Barbarossa si ferma a Chioggia. Ci vollero quattro mesi per arrivare ad un accordo ed il Barbarossa sbarca al molo di San Marco, raggiunge a piedi la basilica, abbraccia le ginocchia del Papa che poi lo fa sedere alla sua destra mentre si eleva il Te deum. Il giorno dopo l'imperatore, in segno di omaggio, tiene la briglia del cavallo con cui il Papa raggiunge il Palazzo Ducale dove viene ufficialmente proclamata la pace.
Naturalmente, con tutto questo, Venezia ottiene molte agevolazioni tra le quali l'incolumità dei suoi cittadini in tutto l'impero.
Venezia entra nella leggenda. Il Papa regala al doge un anello d'oro accompagnandolo con queste parole : "Ricevetelo come il segno del vostro impero sul mare; voi ed i vostri successori rinnoverete con questo, ogni anno, gli sponsali affinché i tempi a venire sappiano che il mare è vostro e vi appartiene come la sposa allo sposo".
Nasce così la festa dello "Sposalizio del mare" nel giorno dell'Ascensione. Ogni anno il doge sale su una barca (che sarebbe poi diventata il "Bucintoro", nel 1311) munita di un baldacchino con a bordo tutta la corte, si reca in alto mare per far cadere in acqua l'anello doro e declamando : "Desponsamus te, mare, in signum veri perpetuique domini".
Nota personale : non precipitatevi a Venezia in tenuta da sub perché ormai l'anello è sostituito da una corona di fiori.
Inoltre il governo veneziano ottiene dal Papa l'indulgenza per i pellegrini che venissero a visitare San Marco in quella circostanza. Nasce così la festa della "Sensa" una specie di fiera-mercato che durò prima una settimana e poi quindici giorni durante più di seicento anni.
In Palazzo Ducale undici dipinti rievocano l'arrivo del Papa, l'omaggio dell'imperatore, la battaglia di Salvore, lo sposalizio del mare, con opere, tra le altre, del Tintoretto e Palma il Giovane, tutti eseguiti in sostituzione dei ventudue affreschi andati perduti nell'incendio del 1577.
Sebastiano Ziani poteva dirsi soddisfatto del suo operato e pensò quindi di lasciare il dogado ma, prima, volle che fosse perfezionata la procedura per l'elezione del doge. Il consiglio dei Savi (quattro persone assolutamente laiche) doveva nominare quaranta membri incaricati della nomina del doge sottoponendo poi la ratifica all'assemblea. Tutto questo allo scopo di evitare le interferenza clientelari da parte delle "famiglie".
Fu il suo ultimo atto perché abdicò il 12 aprile 1178 ritirandosi a San Giorgio Maggiore dove morì il giorno dopo.
Se avete avuto il coraggio di arrivare a leggere tutto non posso imporvi anche la lettura dei MODI DI DIRE che mi riservo per una prossima volta.

10 commenti:

  1. Non si può certo dire che il Doge Sebastiano Ziani se ne sia stato con le mani in mano! Ha sicuramente riscattato la sua nomina, avvenuta senza la partecipazione del popolo.
    Purtroppo non ho mai assistito alla rievocazione dello Sposalizio del mare, mentre invece ho potuto ammirare un paio di volte la fastosa Regata Storica.
    Ciao!

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    1. Sontyna, certo la regata storica è molto bella anche se, purtroppo, non si è ancora riusciti a riempire i tempi morti tra una corsa e l'altra. La festa che io preferisco è quella del "Redentore" (Il terzo sabato di luglio) e non mi dilungo a descriverla perché puoi agevolmente trovare le notizie su Internet. Comunque, alla fine della festa, verso le 23 ci sono dei fuochi d'artificio nel bacino che sono una meraviglia. Buon fine settimana.

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  2. Oggi per ammansire le masse nessun politico o politicante lancerebbe monete. Ora siamo progrediti e si lanciano proclami o bonus da 80€ :-)
    Buon fine settimana
    enrico

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    1. Ciao Enrico, forse i nostri politici nazionali ed europei ritengono di non essere troppo ricchi per poter fare una cosa del genere. Però quando vedo l'ammontare dei loro stipendi mi viene da dire : "Ma perché non mi sono messo in politica?". Forse per una certa onestà che manca a molti deputati e senatori. Pensa che qui in Francia si sta facendo una legge per limitare il livello dei doni che possono fare gli inviati delle varie lobby ma io dico che in ogni caso non dovrebbe essere permesso, a qualsiasi livello. Un deputato ha detto no ad un invitoad per un pranzo che valeva 300 euro a testa, ma non ha rifiutato, ha indicato un altro ristorante a 50 euro. Allora, cosa cambia, sempre lobbysmo resta. Buon fine settimana.

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  3. Ti seguo con la tua cronologia dei Dogi. Interessante!...Abbraccio Elio!

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  4. Ciao Patzy, grazie per il tuo interesse che molti altri non provano. Quindi continuerò solo per farti contenta. Un amichevole abbraccio.

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  5. Interessantissimo . Questo l'ho letto più volentieri perchè finalmente c'è
    stato un periodo + o - di benessere e pace , fosse sempre così....nel mondo .
    Ho capito che il Doge era un antico Rockefeller . Forse sono esistiti in tutti
    i Tempi . Anch'io , quando ero ospite delle zie ho visto un paio di regate
    dall'Hotel Continental dove mia cugina era receptionist . Ho visto anche un
    Matrimonio : Lei con Papà arrivava in gondola nei pressi della Chiesa dove
    sposo e invitati l'attendevano . Molto suggestivo ....Ho scritto troppo ?
    Buona settimana , anche a Madame , un abbraccio .

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    1. Prima di tutto puoi scriere fino a che vuoi. Come detto più sopra non è la regata storica che amo di più, ma in ogni caso è una bella festa in modo particolare se vista dall'Hotel Continental. Ma il posto più bello è "el giro del paleto" (a te scoprire cosa vuol dire). Per i matrimoni oggi si preferisce il motoscafo (questione di prezzo) ed immancabile la foto degli sposi i cui visi si rispecchiano sulla vernice del motoscafo. Ricambio l'abbraccio ed informo Madame.

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    2. Come , costa meno il motoscafo della gondola ?
      E però arrivare in gondola è così romantico....
      Non ho idea dov'è il giro del paleto , nè cosa vuol dire .
      Buona notte , vado in sala che c'è la stufetta accesa e io
      mi sono raffreddata con questo cavolo di tempo....

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    3. Scusa il ritardo nella risposta. Effettivamente il motoscafo (che non è romantico) costa meno perché con tre o quattro imbarcazioni porti tutti gli invitati. In gondola più di sei o sette persone non puoi mettere ed inoltre è molto più lenta. Oggi tutti sono pressati.
      Le imbarcazioni che fanno la regata partono dal bacino San Marco ed arrivano sino alla stazione ferroviaria dopo la quale, nello slargo del canale, si pianta un palo (el paleto). Devono girarci attorno e tornare indietro sino a Rialto dove è posizionato l'arrivo. Curati e buona serata domenicale.

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