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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
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domenica 29 novembre 2015

VIVA LA MUSICA LIRICA

Vorrei intrattenervi su un'opera non molto conosciuta, "Linda di Chamounix (o Chamonix)" composta da Donizzetti nel 1842 su libretto di Gaetano Rossi.
Prima di ascoltare l'aria più celebre di quest'opera penso sia meglio conoscere la storia. Preciso che si tratta di un'opera pastorale tipica dell'epoca.

PERSONAGGI

Il marchese di Boisfleury (baritono) - Carlo, visconte di Serval (tenore) - Il Prefetto (basso) - Pierotto (contralto) - Linda (soprano) -Antonio (baritono) - Maddalena (soprano) - L'intendente (tenore).

LA VICENDA

Atto I

Si parte con una ouverture tipica del periodo e poi si passa ad un coro di paesani che si rendono alla chiesa di Chamonix, all'alba. Maddalena attende il ritorno di suo marito, Antonio, che si è recato presso la marchesa, proprietaria della loro fattoria e, naturalmente, della relativa ipoteca.
Antonio dice che il fratello della marchesa (Boisfleury) parlerà in loro favore e canta le  lodi della valle dove hanno vissuto da sempre (Ambo nati in questa valle). Le grida dei paesani annunciano l'arrivo del marchese, uomo molto sicuro di sè che sembra interessato alla figlia di Antonio, Linda. Si capisce quindi il perché del suo appoggio non troppo disinteressato. E' deluso di non trovare Linda ma assicura Antonio e Maddalena del suo appoggio e promette un posto di lavoro a Linda al suo castello.
Linda arriva di ritorno da un appuntamento con il suo amante, un giovane pittore senza risorse di nome Carlo, appuntamento mancato a causa del suo proprio ritardo ed ha trovato sul luogo dei fiori da lui lasciati. E' qui che canta l'aria di cui ho parlato nell'intestazione " O luce di quest'anima" un allegretto molto indicato per una soprano coloratura.
Un gruppo di paesani parte per la Francia e tra loro si trova Pierotto, poeta del villaggio ed amico d'infanzia di Linda. Tutti gli chiedono un'ultima canzone ed intona una ballata sentimentale dove si parla di una giovane che abbandona il suo villaggio natale per fare fortuna, s'innamora, viene tradita e muore.
Arriva Carlo e canta un duetto d'amore con Linda.
Il prefetto arriva per prevenire Antonio delle mire che il marchese nutre verso Linda e, nel corso del loro magnifico duetto, Antonio prega il cielo di preservare sua figlia mentre il prefetto suggerisce ed ottiene che Linda parta con il gruppo di paesani.

Atto II

Arrivando a Parigi, Linda apprende che il fratello del prefetto al quale doveva presentare una lettera di introduzione, è morto. Nel frattempo Carlo arriva anche lui e le rivela che è il visconte di Sirval, figlio della marchesa. La installa in un appartamento in attesa del loro matrimonio. Linda sente la voce di Pierotto, lo chiama e gli rivela che va molto presto in sposa a Carlo. Nel loro duetto si giurano eterna amicizia.
Il marchese irrompe nella stanza con sorpresa ed orrore di Linda che rifiuta però, in un duetto andante mosso, l'offerta del marchese mirante a migliorare la sua situazione. Per paura che Carlo arrivi, riesce ad allontanarlo.
In una bella aria, Carlo si lamenta di non riuscire a prendere una decisione : sia andare contro sua madre che vuole un ricco matrimonio, sia annunciare a Linda la cattiva novella. All'arrivo di Linda si passa ad un duetto appassionato  (Ah! Dimmi, dimmi io t'amo). Respinge Carlo quando sente il canto del giorno precedente di Pierotto che gli ricorda la sua innocenza.
Il padre di Linda (Antonio) riesce a penetrare nell'appartamento per far appoggiare la sua causa dal figlio della proprietaria (la marchesa) della fattoria che occupa. Per il momento crede che la donna presente nell'appartamento sia l'amante del visconte e quindi difende la sua posizione cantando a lei "Un buon servo del Visconte di Sirval". Infine la riconosce ed anche qui ci troviamo di fronte ad un bellissimo duetto. Arriva Pierotto che annuncia di aver visto i preparativi della marchesa per le nozze del figlio. Questa notizia e la lite con il padre fanno quasi impazzire la ragazza che, prendendo Pierrot per Carlo, lo supplica di sposarla e finisce in uno stato di follia.

Atto III

Siamo sulla piazza di Chamonix e tutti gioiscono del ritorno dei giovani andati a Parigi. Carlo arriva, sua madre ha ceduto e può quindi sposare Linda, ma il prefetto gli dice che è morta. Ritorna anche il marchese che canta su un'aria buffa in merito al matrimonio di suo nipote con una bella e virtuosa fanciulla.
Pierotto conduce Linda verso il villaggio sempre intonando l'aria del ricordo dell'infanzia. Carlo che apporta l'atto di proprietà della fattoria resta inorridito di trovarla ridotta in questo stato. Linda riconosce sua madre e la voce di Carlo il quale la convince cantando "E la voce che primiera" che è proprio lui. Ricantano insieme il loro duetto del primo atto e Linda ritrova la ragione riconoscendo tutti quelli che le stanno attorno compassionevoli.
L'opera si chiude con un duetto pieno di allegria di Linda e Carlo.

Per questa volta un'opera non finisce con la morte di qualcuno.

Buon ascolto.



12 commenti:

  1. Interessante questo post perché io non conosco affatto questa opera.
    Grazie.
    Buona settimana
    enrico

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    Risposte
    1. Come avevo precisato nella presnetazione non è un'opera molto conosciuta e quindi non hai niente da rimproverarti. Buona settimana anche a te.

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  2. Grazie Elio per questa ottima proposta musicale, oltre che per la perfetta e completissima introduzione :)

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    Risposte
    1. Ciao Maurizio, grazie a te per la visita. Buona settimana.

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  3. La musica lirica es hermosa y dificil de cantarla.

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    1. Ciao Boris, non è diffiile cantare la musica lirica, basta avere una bella voce (hi hi hi). Buon proseguimento di settimana.

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  4. Batto le mani alla lirica e alla voce della cantante. Hai fatto un'introduzione perfetta, io non conoscevo affatto quest'opera, eppure amo la lirica e di opere alla Scala di Milano ne ho sentite e viste tantissime.

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    1. Io ero piuttosto La Fenice e l'Arena di Verona ed ora sono Théâtre de la Comédie, qui a Montpellier. Abbiamo la fortuna di avere un'ottima orchestra. Purtropo i vari teatri mettono sempre in scena le opere più conosciute. Per esempio, un'opera che mi piace molto è "Andrea Chenier" di Umberto Giordano (la prima è stata data alla Scala nel 1896) ma non viene data molto spesso. Le due arie del tenore (Andrea) "Un dì all'azzurro spazio" e "Nemico della patria" erano quelle che mio padre cantava e che cantavo anch'io sino a qualche anno fa. Ciao ed un amichevole abbraccio.

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  5. Concordo con Ambra sull'introduzione perfetta . Neppure io ho mai sentito parlare di
    quest'opera , ciò che mi fa piacere è che non muore nessuno e finisce bene ....tipo ,
    e vissero felici e contenti ... Già la vita reale è dura , almeno nella finzione che ci sia
    un lieto fine . Bella la musica e brava la cantante . Un'abbraccio Laura A.

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    1. Ciao Laura, stessa risposta che ho dato ad Ambra ma, aggiungo che effettivamente non sono molte le opere che finiscono bene. Ricambio l'abbraccio.

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  6. nemmeno io conoscevo quest'opera e la tua introduzione con spiegazione è stata molto d'aiuto

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    1. Carmine scusa il ritardo. Anch'io non la conoscevo sino a che ho sentito il brano pubblicato ad Orange e quindi mi sono informato al riguardo. Un caro saluto.

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