Restando sempre dalle parti della stazione ferroviaria ci dirigiamo verso il Ghetto. Come avevo già detto, non avendo tempo per fare delle visite particolareggiate, ho preferito seguire due itinerari. Se accumulate i miei post avrete la possibilità di girare per Venezia senza perdervi. Lo sapete che quando si chiede ad un veneziano la strada per andare a San Marco, vi risponderà "sempre dritto", ma questo vuol dire che bisogna seguire il flusso della gente.
Qui sotto un'insegna che spero non venga fraintesa da certi stranieri provenienti dall'oriente
Le due foto che seguono le ho scattate in una bella corte. Solo all'uscita mi sono accorto che era una abitazione privata. Si trova al 764 di Santa Croce.
Il sottoportico qui sotto è quello di entrata al Ghetto. Quello di Venezia fu il primo creato al mondo e si chiamò così perché sul luogo c'erano prima delle fonderie che eseguivano il "getto" dell'acciaio. Quindi da getto si passò a ghetto.
E qui siamo nel Campo del Ghetto Novo ed è da notare il richiamo al candelabro ebraico della scultura in legno della foto a destra. Quella a sinistra è la porta d'ingresso del museo ebraico dove ci si può prenotare per la visita alle sinagoghe.
Nel post precedente vi avevo detto che avrei spiegato perché a Venezia le piazze e piazzette si chiamano "campi" e "campielli". Ebbene, semplicemente perché nei primi tempi della Repubblica Veneta erano ricoperti d'erba e solo dopo molti anni si è utilizzata la pietra d'Istria per renderli più pedonabili.
ALTRI MODI DI DIRE IN VENEZIANO
"Qua e la, bacalà"(*)
Pronunciare "Qua e a, bacaa"
In italiano "Qua e là, baccalà"
"Ti xe drio contarme la storia de l'orso"(*)
Pronunciare "Ti se drio contarme a storia de l'orso"
Italiano "Mi stai raccontando la storia dell'orso"
(*) Tratti da "Sensa péli sula léngua" di Gianfranco Siega (Filippi Editore Venezia)
e invece non bisogna seguire il flusso della gente, perchè è così bello perdersi a Venezia!!!
RispondiEliminaBuona domenica Elio
Forse hai ragione, Luigi, ma io mi perdo volutamente. Grazie per la visita.
Eliminaciao Elio forte la scritta water taxy, bellissime immagini grazie, non sapevo il perche' si chiamassero cosi' i campi e campielli, infatti me lo chiedevo, complimenti, buona domenica rosa a presto:)
RispondiEliminaVedi Rosa, che serve a qualcosa essere un vecchio veneziano, perché credo che se lo chiedi oggi ai giovani sicuramente non sapranno rispondere. Grazie a te per l'apprezzamento.
EliminaGrazie Elio di queste foto documento di Venezia, è sempre un piacere vedere.
RispondiEliminaTomaso
Grazie a te Tomaso. Prendi nota e vai con tua moglie a Venezia al prossimo anniversario di matrimonio. Un caro saluto.
EliminaBelle foto Elio!
RispondiEliminaCi sta anche "Ti xe drio contarme ea storia de sior intento"
Buona domenica
D'accordo Mary, hai ragione ed aggiungerei: "(L)a storia de Sior Intento, dimene una che te ne conto cento". Un caro saluto.
Eliminabellissime le tue foto, Elio!!
RispondiEliminaCerto sempre dritto... bisogna vedere dove ti trovi?!?!?
Certo Rita, ma è così che normalmente rispondono i veneziani. Si può anche comperare una pianta della città, ma bisognerebbe avere anche una bussola, perché mi fa ridere quando vedo certi turisti che tengono la carta all'inverso. Per esempio, hanno Piazzale Roma dietro le spalle e tengono la carta con detto luogo verso l'avanti.
EliminaCaro Elio come sempre è un piacere passeggiare con te per Venezia! Io sono una a cui piace tantissimo perdersi e non seguire assolutamente gli altri: si scoprono angoli bellissimi!
RispondiEliminaMe ne sono accorto dalle foto che hai mandato via gmail. Ti ho risposto al riguardo. Un caro saluto.
EliminaMolto bella quella corte. Ti ringrazio per la spiegazione dei termini ghetto e campiello, la cui genesi non conoscevo affatto.
RispondiEliminaGrazie Adriano. In futuro cercherò di dare altre spiegazioni, sempre nei limiti della mia conoscenza. A presto.
Eliminaquella corte era proprio bella...peccato fosse privè.
RispondiEliminaSi scopre una Venezia inedita con le tue foto, grazie.
Ciao Adri, è quello che ho cercato di fare, visto che non avevo il tempo di scattare foto "ricercate". Il restare in famiglia ed andare a trovare gli amici, cosa del resto logica, mi ha preso quasi tutte le giornate. Ciao.
Eliminache bello scoprire tante cose della bella Venezia.... terro' presente tutti i tuoi post se un giorno verro' a visitarla!!
RispondiEliminagrazie per tutte le info che ci scrivi!!
saluti e felice settimana!!
Nanussa, se un giorno decidi di andarci, ti posso dare delle dritte via gmail. Salutoni.
EliminaCi fai vedere una Venezia diversa... non i posti che tutti noi conosciamo.
RispondiEliminaGrazie Elio e buon inizio settimana.
Ale
Grazie Ale, vale quanto già detto ad Adriana. Buona settimana anche a te.
EliminaBel giro, come sempre. Scusa se mi permetto di correggere un errore, certamente di battitura: baccalà, in veneziano, fa bacaeà, non bacaa.
RispondiEliminaCiao!
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EliminaDona, hai ragione, ma il titolo lo ho lasciato con la "l" perché è così scritto sul libro ed ho scritto "bacaa" per la pronuncia fonetica , visto che la "e" non si pronuncia. Naturalmente il tutto per chi non conosce il nostro dialetto. Comunque permettiti sempre di correggermi perché non c'è alcun problema. Ciao.
EliminaThis is the really Venezzia!!!
RispondiEliminaThank you Elio for this wonderful tour in YOUR Venezzia!
I have read and idioms.
Thank you!
Tanti saluti
Ciao
Ancora tante grazie, Magda. Ciao.
RispondiEliminaFuori dalla porta c'è il numero anagrafico, 764 ed il cancello resta aperta solo quando viene lo spazzino.
RispondiEliminaIo abito lì e, purtroppo, a volte troviamo i turisti nell'androne ed anche per le scale.
Sergio, scusami, ma veramente me ne sono accorto solo uscendo e ti garantisco che non sono salito per le scale. Per farmi perdonare vengo sul tuo blog e, la prossima volta che vengo a Venezia, ti suono e ti offro un prosecco in segno di pace. Un cordiale saluto.
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