Dopo le disgressioni torno alla seconda parte della vita di questo doge. Eravamo rimasti alla lega del maggio 1495 dopo la quale si arrivò alla Battaglia di Fornovo,una politica diversa col nuovo re Luigi XII,, la conquista di Cremona e della Ghiaradadda ai danni di Ludovico il Moro. Ritornò, però, anche la guerra contro i Turchi, con due sconfitte tremende della flotta veneziana, capitanata da Antonio Grimani, nel 1499, alla Sapienza ed allo Zonchio, più una terza definitiva nel 1500. Venezia perse Corone e Modone, le due fortezze del Peloponneso, che controllavano le rotte verso l'Oriente.
Inoltre; la notizia che Vasco de Gama aveva doppiato il Capo di Buona Speranza, tornando dalle coste del Malabar carico di spezie, fu come una sassata in fronte al commercio veneziano con l'Egitto ed il Levante. Bisognava concludere con i Turchi ma la lega con il Papa ed il re d'Ungheria nel 1501 non avrebbe dato i frutti sperati contro la Sublime Porta e quindi furono avviate trattative di pace.
Da tutta questa storia però il Barbarigo restò indenne. Mentre Venezia "asciutta di denaro" è costretta a ridurre di nuovo i salari statali, a deliberare un prestito forzoso, ad imporre nuove decime al clero e sussidi alle città della terraferma, lui poté godersela ugualmente, mantenendo il proprio decoro e forse sta qui il suo successo vista la tolleranza dell'ostentato snobismo principesco.
Il Barbarigo può e deve abbellire la città quindi, ecco i lavori al Palazzo Ducale, l'inaugurazione della chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la decorazione della cappella dei Mascoli a San Marco (opera del Gianbono) l'orologio in Piazza San Marco e Vettor Carpaccio che termina il ciclo pittorico delle Storie di Sant'Orsola. Il doge può e deve mantenere alto il suo prestigio e si concede una poetessa di corte, come Cassandra Fedele, perché gli allieti il banchetto declamando alcuni versi accompagnata dalla lira o che reciti un'orazione al suo cospetto, quando gli vengono presentati gli ambasciatori di Bergamo.
La città, comunque, sta cambiando aspetto. Da quando nel 1498 era stato chiuso il Castelletto vicino a Rialto (luogo di confinamento delle prostitute) si spande (forse a causa dei soldati di Carlo VIII) il "morbo gallico" (sifilide). Alcune di esse si atteggiano ad un rango più elevato per non essere confuse con le "putane". Sanno suonare degli strumenti, recitare versi , sono onorate e vengono chiamate "cortigiane" avendo tra i loro clienti anche uomini politici. Il segretario del Senato, il settantenne Antonio di Landi, se lo spupazza Laura Toilo. Lui si confida con lei durante gli amplessi parlando anche di segreti di Stato e la cortigiana lo denuncia al Consiglio dei Dieci. Arrestato il 25 marzo 1498 viene destinato alla forca, ma gli viene un colpo prima di essere appeso tra le due colonne. La Toilo ebbe un compenso di soli 25 ducati. Un altro scandalo che rimane il segno di una corruzione dilagante.
Ma il doge deve comunque restare indenne dagli scandali, anche se la gente, alla fine, comincia a mormorare perché il doge è diventato antipatico visto che gli viene concesso di fare sottobanco gli affari suoi e comincia a mandargli delle maledizioni. Dieci giorni prima di morire, vorrebbe abdicare, ma non glielo permettono : deve recitare sino all'ultimo la sua parte. Il 20 settembre 1501, dopo i funerali di Stato, viene tumulato nella chiesa della Carità dove c'era già il fratello. Comincia quindi la possibilità di dargli addosso e far venire alla luce le sue malefatte.
Viene ordinata un'inchiesta affidata ai correttori della Promissione ducale ed instaurata un'apposita commissione di tre "inquisitori sopra il doge defunto"; si va avanti ben due anni, ma già il 15 dicembre, Antonio Loredan, uno degli inquisitori, è in grado di pronunciare, dinnanzi il Maggior Consiglio, una precisa requisitoria che dura quattro ore. Vengono fuori estorsioni di denaro a rettori di diverse città ed a cittadini privati, contrabbando di merci con favoreggiamenti nei riguardi di amici e parenti, il tutto confermato dai libri contabili tenuti dal suo amministratore, il genero Zorzi Nani, che, coinvolto negli addebiti fatti al suocero, muore di crepacuore.
Si accerta anche che certe somme percepite illegalmente, devono essere restituite e gli eredi (due figlie sposate e due altre monache) sono costretti a sborsare 7.600 ducati che rappresentano comunque una goccia nel mare rispetto ai beni patrimoniali che il Barbarigo ha lasciato tra case, ville, terreni, denaro in rendite pubbliche e preziosi. Il ritratto del "doge diabolico" si completa con la gravissima rivelazione di segreti contatti col marchese di Mantova ed il signore di Rimini ed incombe quindi il sospetto di trame ai danni dello Stato. Eppure non subirà diffamazioni per questo perché non ci sono prove : i suoi stemmi nel Palazzo Ducale non saranno smantellati ed il suo ritratto resterà nella sala del Maggior Consiglio non subendo quindi l'onta di Marino Falier. Piuttosto, per impedire simili abusi per il futuro, i correttori della Promissione ducale ebbero l'incarico di mettere un "freno al doxe ch'el no se fazi onnipotente come fece missier Augustin Barbarigo".
La puina è la ricotta, notoriamente un alimento dal potere nutritivo molto ridotto. Ricorda il detto brindisino, risu, per un'ora ti impizza tisu : il riso ti tiene in piedi per un'ora.
Ma il doge deve comunque restare indenne dagli scandali, anche se la gente, alla fine, comincia a mormorare perché il doge è diventato antipatico visto che gli viene concesso di fare sottobanco gli affari suoi e comincia a mandargli delle maledizioni. Dieci giorni prima di morire, vorrebbe abdicare, ma non glielo permettono : deve recitare sino all'ultimo la sua parte. Il 20 settembre 1501, dopo i funerali di Stato, viene tumulato nella chiesa della Carità dove c'era già il fratello. Comincia quindi la possibilità di dargli addosso e far venire alla luce le sue malefatte.
Viene ordinata un'inchiesta affidata ai correttori della Promissione ducale ed instaurata un'apposita commissione di tre "inquisitori sopra il doge defunto"; si va avanti ben due anni, ma già il 15 dicembre, Antonio Loredan, uno degli inquisitori, è in grado di pronunciare, dinnanzi il Maggior Consiglio, una precisa requisitoria che dura quattro ore. Vengono fuori estorsioni di denaro a rettori di diverse città ed a cittadini privati, contrabbando di merci con favoreggiamenti nei riguardi di amici e parenti, il tutto confermato dai libri contabili tenuti dal suo amministratore, il genero Zorzi Nani, che, coinvolto negli addebiti fatti al suocero, muore di crepacuore.
Si accerta anche che certe somme percepite illegalmente, devono essere restituite e gli eredi (due figlie sposate e due altre monache) sono costretti a sborsare 7.600 ducati che rappresentano comunque una goccia nel mare rispetto ai beni patrimoniali che il Barbarigo ha lasciato tra case, ville, terreni, denaro in rendite pubbliche e preziosi. Il ritratto del "doge diabolico" si completa con la gravissima rivelazione di segreti contatti col marchese di Mantova ed il signore di Rimini ed incombe quindi il sospetto di trame ai danni dello Stato. Eppure non subirà diffamazioni per questo perché non ci sono prove : i suoi stemmi nel Palazzo Ducale non saranno smantellati ed il suo ritratto resterà nella sala del Maggior Consiglio non subendo quindi l'onta di Marino Falier. Piuttosto, per impedire simili abusi per il futuro, i correttori della Promissione ducale ebbero l'incarico di mettere un "freno al doxe ch'el no se fazi onnipotente come fece missier Augustin Barbarigo".
MODI DI DIRE
La puina, co più se ghe ne magna, manco se camina
(traduzione inutile)
Coucou.
RispondiEliminaBon dimanche.
Prends soin à toi.
Merci ELisabete, ma femme et moi on a fait une flambée dan la cheminé pou se requinquer un peu. Prends soins de toi aussi. Bises.
RispondiEliminaMolto interessante questo racconto , c'è dentro di tutto . (Un pò come da noi).
RispondiEliminaNo , questo Doge "intrallazzatore" non mi piace . Dove stava l'onestà al tempo
dei Dogi ? Non dovevano fare l'interesse del Popolo ?
Ho anche un'omonima cortigiana...
Buona giornata a tutta la famiglia . Laura
PS. Qui , dopo tanto , piove , ne avevamo bisogno .
Era la stessa onestà che hanno oggi i nostri responsabili politici. Quindi inesistente. L'interesse del popolo non è mai esistito, del resto. Forse sei la reincarnazione della cortigiana (lol). Piove anche qui fino a domani. Buon proseguimento di giornata a voi.
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