Preciso che non sono io l'autore del testo, ma che è di un aderente al CRAC (di cui faccio parte) che era presente a quanto accaduto.
Io sono solo il semplice traduttore.
Forse così mi svelo, ma, prima o dopo bisogna non accettare la violenza della controparte. Non sono riuscito a pubblicare sul post le foto che accompagnavano l'articolo, ma, chi lo volesse, può andare sul sito www.anticorrida.com (quello del CRAC).
Ecco come si sono svolti gli avvenimenti.
Gli eroi di Rion-des-Landes
Un articolo di Anna Galore
Il 24 agosto 2013, 150 militanti determinati
hanno condotto un' eroica azione nell’arena di Rion-des-Landes per impedire un
nuovo e barbaro massacro di tori, ripetendo così l’azione di Rodilhan nel 2011,
amplificandola, come non mai, nella sua intensità. L’azione è stata rimarcabile
su molti aspetti.
De R1 à R2
Nelle settimane che hanno seguito Rodilhan,
gli aficionados gridavano alto e forte a chi voleva ascoltarli che mai gli
anticorrida avrebbero osato ricominciare, dopo il linciaggio che hanno avuto.
E’ mal conoscere la determinazione dei militanti della causa animale. Il CRAC
Europa ha ricevuto numerosi messaggi in ognuno dei quali si esprimeva di essere
pronti per partecipare ad un « Rodilhan 2 », visto che avevano
trovato inaccettabile quello che si era verificato.
Quelli che sono venuti a Rion, in piena
coscienza, avevano accettato di subire i rischi che prendevano dopo il
selvaggio episodio avvenuto due anni fa. E quindi, ci siamo ritrovati due volte
più numerosi, tra cui qualche decina di quelli che erano a Rodilhan. Lontano dall’
essere tremanti di paura all’idea di ricominciare, abbiamo agito nella regione
di Francia la più toccata dal cancro
della corrida e la più conosciuta per la violenza dei suoi aficionados. E,
quando l’abbiamo fatto, chi ha avuto paura, sono stati loro e non noi.
Rischio di troppo parlare
Rischio di troppo parlare
Non è qui il luogo dove dare dei dettagli
sulla preparazione di questa azione [ndt – per non rilevare il modus operandi
delle prossime], a parte qualche notizia generale che la polizia conosceva già.
Per minimizzare il rischio di possibili incidenti verbali, inevitabili con
centinaia di persone interessate, solo il luogo e l’ora dell’appuntamento sono
state segnalate ai partecipanti. Il nostro luogo di preparazione era a molte
decine di chilometri e, l’azione propriamente detta, era ancora in un altro
posto, rivelato ai militanti solo quando sono arrivati.
In
realtà, qualche indiscrezione c’è stata. Un imbecille (il quale si riconoscerà)
ha annunciato fieramente, circa un mese prima, sul suo conto Facebook :
« Ok, sono pronto per R2, è a Mont-deMarsan le 23/8 » (In realtà si
trattava del
luogo d’incontro). Il messaggio è stato
subito soppresso, ma il male era ormai fatto.
Azione
Al nostro arrivo a Rion verso la metà del pomeriggio, era evidente che le autorità fossero ampiamente preparate ad aspettarci. Il pullman noleggiato dai militanti venuti dal nord della Francia è stato fermato e perquisito. Il furgone che portava gli striscioni ha subito la stessa sorte. Solo quelli arrivati con la propria vettura hanno potuto parcheggiare senza inconvenienti anche se con qualche sguardo vigilante da parte di molti occhi che li circondavano.
Abbiamo realizzato molto presto che molte persone a Rion sapevano che eravamo là. La signoradel
bar dove abbiamo bevuto un bicchiere, io ed altri quattro militanti, ci ha accolto con una domanda
divertente: “ Non farete parte degli anti, per caso?”. Un’altra partecipante ha sentito una
conversazione tra due abitanti che facevano direttamente allusione al fatto che
noi avremmo agito durante la novillada delle 19.00.
Al nostro arrivo a Rion verso la metà del pomeriggio, era evidente che le autorità fossero ampiamente preparate ad aspettarci. Il pullman noleggiato dai militanti venuti dal nord della Francia è stato fermato e perquisito. Il furgone che portava gli striscioni ha subito la stessa sorte. Solo quelli arrivati con la propria vettura hanno potuto parcheggiare senza inconvenienti anche se con qualche sguardo vigilante da parte di molti occhi che li circondavano.
Abbiamo realizzato molto presto che molte persone a Rion sapevano che eravamo là. La signora
Quando gli sportelli dell’arena si sono aperti, ci siamo avvicinati a piccoli gruppi per acquistare i nostri posti. C’erano decine di gendarmi presenti (a Rodilhan erano
solo due o tre). Devo qui dire la mia
ammirazione per la determinazione di tutti I miei compagni. Nessuno ha immaginato, in nessun momento, di lasciar
cadere l’azione. Eravamo attesi? Non
abbandonevamo sicuramente per così poco. Siamo
entrati tutti nell’arena ed abbiamo preso posto secondo il piano stabilito.
Ci attendeva una buona sorpresa: l’arena
era a tre quarti vuota, confermando, ancora una volta la disaffezione in caduta
libera di questa barbarie. Gli spettatori erano per la maggioranza in età
avanzata. C’erano anche delle famiglie con figli, in qualche caso molto
giovani. Eravamo 150 e gli abitanti locali appena il doppio di noi.
Al segnale, 126 tra noi si sono alzati ed sono
saltati nell’arena, riunendosi in tre cerchi concentrici dove ciascuno aveva il
suo proprio posto. Quelli rimasti sugli spalti formavano la squadra
« immagini », con anche gli « angeli custodi » incaricati della
protezione ravvicinata di chi filmava e fotografava, e qualche altro con dei
ruoli complementari.
Il cerchio è stato formato in qualche
decina di secondi ed i fumogeni subito
accesi. I gendarmi sono arrivati poco dopo ed hanno sistematicamente staccato
militante per militante per portarli o trascinarli fuori. Se certi agenti si
sono comportati in modo professionale, altri hanno commesso dei gesti di una
brutalità ingiustificata, quando noi eravamo strettamenta non violenti,
accontentandoci di restare aggrappati
l’uno contro l’altro il più lungamente possibile.
E’ stata utilizzata una bomba lacrimogena,
un braccio torto senza ragione, colpi di manganello, schiene schiacciate con
insistenza. Gli aficionados ridevano ed applaudivano. L’orchestra ha
ricominciato a suonare per accompagnare la scena, ma gli slogan e le grida dei
manifestanti maltrattati erano più forti.
La scena è durata una trentina di minuti.
Tutti pensavano che da quel momento tutto fosse finito.
Ma, in
realtà, tutto andava a ricominciare. Appena
fuori, i militanti si sono raggruppati e sono corsi verso il lato dell’arena
dove si trovava il camion dei tori. Dei « gardians » hanno tentato di
dare dei colpi di tridente a quelli che scalavano il camion. I poliziotti li hanno rinviati all’interno dell’arena
per poter respingere gli anticorrida che erano sul tetto del camion stesso.
Ed è
stato lì che tutto è precipitato.
Un
aficionado ha colpito uno dei manifestanti, Alain, uomo anziano magro e
pacifico dalla grande barba grigia. Lo ha
spinto sino alla base dei gradini e lì, lo ha ancora colpito. Alain è entrato in coma.
Dei
gendarmi hanno tirato violentemente Danny utilizzando l’antifurto della moto
che portava attorno al corpo e, facendo questo, gli hanno fracassato più coste.
Danny è caduto d’un colpo, senza conoscenza.
Altri hanno sollevato Marco e l’hanno
lasciato ricadere pesantemente contro la ringhiera che circondava il camion.
Marco aveva, fortunatamente, una protezione da motociclista che lo ha salvato
dalla sedia a rotelle. I poliziotti l’hanno
spinto sulle scale ed egli è rotolato sino in basso dove ha perso conoscenza,
alcune vertebre cervicali spostate.
Loan voleva filmare quello che avveniva
sulla scala e lo ha caramente pagato. Anche lui si è ritrovato senza conoscenza
a terra, una delle sue gambe divenuta interamente insensibile.
Tutti sono finiti alle urgenze dell’ospedale
, alcuni a Dax e, per i casi più gravi, a Bordeaux in elicottero. Altri quattro
hanno subito delle fratture diverse, di minore gravità.
I
gas lacrimogeni sono rientrati in funzione, bruciando gli occhi e le gole, ma i
manifestanti si sono inginocchiati di nuovo, aggrappandosi come nell’arena,
cosa che ha scoraggiato le forze dell’ordine a sloggiarli di nuovo.
E poi noi siamo corsi all’altro lato
dell’arena. Abbiamo visto il primo toro ucciso essere gettato fuori e poi posto
su un camion mediante una gru. Numerosi sono stati quelli tra di noi che si
sono messi a piangere ed urlare vedendolo. Abbiamo fatto più rumore possibile –
grida, slogan sirene fumogene, per disturbare il più possible i perversi che
vedevano già agonizzare il toro seguente.
Verso le 21.30, i barbari hanno lasciato
libera la piazza. Abbiamo loro fatto una siepe del disonore, tempestandoli
delle nostre grida e dicendo loro a quale punto potevano essere vergognosi.
Partivano abbassando gli occhi. I torturatori in vestito aderente hanno voluto,
a loro volta uscire. Sembra che ci siano arrivati nascondendosi in una
ambulanza che noi abbiamo lasciato passare. Poveri vigliacchi senza onore.
Delle informazioni
hanno cominciato ad arrivarci via Internet. L’AFP ha messo in sito
una notizia molto dettagliata e largamente fedele agli avvenimenti. E’
stata ripresa da molti giornali in linea e ha attirato l’attenzione di di tutti
i canali TV e RADIO. Domenica Jean Pierre
(ndt : Garrigue) ha moltiplicato le interviste – TF1, France 2, France 3, M6,
Canal, I Télé, Europe 1, France Inter, RMC, ecc.Prima di andare a dormire il sabato sera, ho ricevuto una telefonata di Marco. Poteva uscire dall’ospedale così come Danny. Abbiamo preso una macchina per andare a prenderli a Dax. Nella notte, abbiamo saputo che lo stato di Loan era migliorato e che aveva ritrovato l’uso della sua gamba anche se rimaneva in osservazione e delle analisi ed esami erano sempre in corso.
Alain è uscito dal coma domenica nella mattinata, deve lasciare l’ospedale martedì (27/8/13.) L’aficionado che lo ha massacrato è stato interpellator dalla gendarmeria ed ha riconosciuto l’accaduto. Si prevede naturalmente un seguito giudiziario.
Intervistati e filmati da France 2, degli
aficionados hanno confermato che avevamo loro fatto paura. L’annuncio di Jean
Pierre ad Alès si è verificato : la paura ha cambiato di campo.
Bisogna finirla con questo orrore immondo e
noi andremo ad aumentare la pressione per pervenire al nostro scopo. Ora, tutti
sanno che l’abolizione è alla nostra portata.
Non chiedetevi se ci sarà un R3. CHIEDETEVI
SOLAMENTE QUANDO.
In memoria di Mariposo nato nel febbraio 2011, di Delator nato in giugno 2011, di Lindo nato nell’aprile 2011, di Bodeguero nato nel gennaio 2011. Tutti torturati a morte sabato 24 agosto 2013 nella sinistra arena di Rion-des-Landes.
Penso di non dover aggiungere altro a quanto sopra. Una sola cosa; molti media ci accusano di essere facinorosi e violenti, ma alla fine, chi va all'ospedale sono sempre quelli che protestano. Non si è mai verificato che un aficionado od un gendarme siano stati obbligati a farsi curare. Allora, la violenza dov'è. Meditate amici, meditate.
Pois é! É lamentável continuar a existirem touradas.
RispondiEliminaCumprimentos
Grazie per i complimenti Elisabete, ma penso che, io vivente, non vedrò la fine di questa abominia che è la corrida. Un abbraccio.
EliminaCaro Elio, sai già come la penso: la corrida è una barbarie.
RispondiEliminaPurtroppo, anche in questa occasione una forma di protesta civile e non violenta, si à trasformata in una "corrida" da parte della gendarmeria.
Ti esprimo tutta la mia solidarietà.
Buona serata.
Sai Gianna, vado a dire a tutti i miei amici che hai definito l'intervento della gendarmeria una "corrida". Ti invio un enorme abbraccio.
EliminaAccidenti Elio, maledizione alle forze dell'Ordine, che invece di stare dalla parte di chi protesta abusa del proprio potere colpendo persone pacifiche!
RispondiEliminaEpisodi simili sono avvenuti anche in Italia, fortunatamente pero', quando hanno liberato dei beagle reclusi in un allevamento intensivo e destinati alla vivisezione, i poliziotti si vedeva bene che stavano dalla parte della gente che voleva la liberta' dei cani...infatti gli attivisti gettavano i cuccioli attraverso il cancello alla gente che manifestava fuori, perche' li portassero via di lì, e gli agenti li lasciavano fare...com'era giusto che fosse...
Mi dispiace per cio' che è accaduto, una pagina di vergogna nella storia di questo mondo di merda, perdonami la poca finezza.
Ciao Dony, conosco l'episodio perché ho avuto diverse mail dalle associazioni italiane. Purtroppo qui in Francia abbiamo un ministro dell'interno che è pro-corrida e quindi è lui che ordina alle Forze dell'Ordine di intervenire brutalmente. E' un gran figlio di p..... che quasi quasi, potrebbe presentarsi con un partito fascista, invece che con i socialisti.Per quanto riguarda la "finezza", non preoccuparti, sono completamente d'accordo con te.
EliminaMi son sempre chiesta il perché di questa tortura sceneggiata dove c'è poco orgoglio per il matador che sconfigge la bestia con l'astuzia. Mangio carne, quindi mi sento colpevole, anch'io, e la consolazione che nei macelli la fine per gli animali arriva immediata, non mi assolve, ovviamente.
RispondiEliminaBuon fine settimana Elio!!
Ciao Renata, è vero che quando ci si mette in questo tipo di lotta, si diventa, prima o dopo, vegetariani. Io però non colpevolizzo nessuno. Come disse un giorno un mio amico, molto più implicato di me: "Preferirei avere 5.000 carnivori davanti un'arena che 150 vegetariani". Naturalmente se avessimo 5.000 vegetariani sarebbe meglio. Buon WE.
EliminaEccomi tornata Elio.
RispondiEliminaE ti ritrovo in una battaglia giusta contro una tradizione indegna all'insegna di un altrettanto indegno comportamento delle autorità e della loro mano longa.
Ciao Ambra, grazie dell'appoggio. Il peggio è che agiscono su ordine del Ministro degli Interni che è un aficionado notorio. Buon fine settimana.
EliminaTroppe volte mi viene da paragonare tante polizie, compresa quella italiana, dell'Europa Occidentale alla Gestapo.
RispondiEliminaSolidarizzo con la protesta, se espressa in modo civile. Un fatto mi preoccupa: non ha avuto risalto, così come, credo, analoghe iniziative, il che mi porta a postulare la necessità di fare conoscere a più largo raggio con continuità - e unire le forze, se altre ce ne sono - il senso profondo di questo nobile sdegno. E non solo agire in loco.
Adriano, è quello che cerchiamo di fare via Internet. Questa azione non è che sia isolata, ma cerchiamo di agire in piccole piazze per poter farle chiudere. Le forze sono unite in tutta Europa ed erano ampiamente rappresentate ad Alès. L'azione ha avuto risalto in Francia, ma poco all'estero. Per quanto riguarda la protesta civile, noi non usiamo nesun tipo di armi o di oggetti contundenti. Qualche volta solo delle catene, ma per restare attaccati l'uno all'altro e rallentare le forze dell'ordine. Io purtroppo, con il mio ginochio rotto, non riesco più a scavalcare le barriere di due metri e sono quindi fuori dall'azione fisica.
EliminaAnch'io sono contro questa barbarie!Buon fine settimana Elio.
RispondiEliminaGrazie Olga, buon fine settimana.
EliminaCiao Elio, sai benissimo come la penso a riguardo di questa tortura e a tutte le vivisezioni che vengono fatte sugli animali......complimenti per l'inizziativa che avete avuto......spero siano molte le persone a seguirvi.......in bocca al lupo......mi raccomando pubblica sempre questi fatti altrimenti rimangono sconosciuti.
RispondiEliminaCiao, grazie per riconfortarmi, perché, effettivamente, ci sentiamo quasi come dei Don Chisciotte contro i mulini a vento. I governi passano ed ogni volta due o tre ministri sono pro corrida. Pensavo che, con l'avvento dei socialisti, tutto questo sarebbe finito. Ed invece no, tutto continua come prima. La polizia ci carica ed i nostri finiscono all'ospedale. Qualcuno potrebbe dire: "Ve la siete voluta", ma, allora, bisognava lasciar perdere la lotta contro la schiavitù o contro l'eccisione delle donne, non ancora guadagnata in certi paesi?
EliminaNon preoccuparti sarò sempre attento anche perché penso che questi post diano un po' più di peso al mio blog. Un amichevole abbraccio e buon fine settimana.
Élio, Amigo
RispondiEliminaChocado com a barbárie exercida não apenas (e já seria grave) sobre os animais que, indefesos, são expostos á pseudocoragem de homens e autoridades.
Manter a Ordem Pública é um Dever Cívico, mas com a devida "civilidade". Se as Autoridades se prestam a tão suez trabalho, acho que estamos regressando ao antigo Circo dos Imperadores Romanos.
Hajam gladiadores em pé de igualdade.
Abraços
SOL
Sol, sapessi quanto mi fanno piacere queste tue parole, visto che vivi in un paese dove esiste la corrida, anche se è a cavallo. La differenza tra i giochi del Circo Romano e l'attuale corrida è che, a quel tempo, si trattava di uomini contro altri uomini o contro delle belve, ma il perdente era sempre un uomo. Oggi i tori entrano in arena già diminuiti (trasporto di ore ed ore in camion con tetto e pareti in acciaio, sacchi di sabbia lanciati sulla schiena, vasellina negli occhi, ma, sinceramente, non tutti assieme). Poi il picador che taglia i nervi del collo in modo che il toro non possa più incornare spostando lateralmente la testa, le banderillas e finalmente il torero che si pavoneggia al centro dell'arena, sempre controsole (hai mai visto una corrida notturna? Non esiste).
EliminaScusa la lunga filippica su cose che forse già conosci.
Grazie per il tuo intervento e buon WE.
malheureusement le wifi n'est pas bon et je ne peux pas tout lire.. il me semble que c'était dramatique... je trouve ces combats... d'une tristesse!!!!!
RispondiEliminaDesolé Elfi, effettivamente una decina di persone sono finite all'ospedale. Sapessi quanto sono triste io quando so che, durante una sola "feria", si uccidono almeno 16 tori. Siamo un paese di barbari. Buon WE.
EliminaOla caro Helio,eu sou completamente contra esta barbaridade que chamam de 'tourada'.È uma luta desigual e impiedosa ,e por mais que o touro seja bravo,ele não tem a menor chance de sobreviver,pois sua morte já foi decretada préviamente.Isto nos mostra que o animal não é o touro e sim esta réplica de homens que praticam esta barbaridade.Este assunto me tira fora do sério.Seguindo um pensamento teu.......Prefiro estar na frente de vários leões do que estar na frente de uma corja de vândalos.Espero que teu amigo consiga dar um jeito de poderes ouvir minhas musicas,estou caprichando bastante nas escolhas.Ficamos sempre muito contentes quando vens fazer uma visitinha.Nosso grande abraço,com saudades.SU e BOB.
RispondiEliminaSuzane, già altre volte mi hai espresso il tuo parere sulla corrida e quindi sapevo che ci avresti appoggiato. In poche parole hai espresso il concetto della corrida. Anche se il toro è bravo e possente, non ha alcun scampo ed è destinato a morire. Tu e Bob non sarete mai dimenticati da mia moglie e da me. Ogni volta che potrò verrò a trovarvi e spero ancora di risolvere il problema del perché non riesco ad aprire le tue incisioni. Ci sarà pure un modo. Anch'io sono molto contento ogni volta che vieni a trovarmi. Un abbraccio a tutti due.
EliminaEu de novo. Não entendo a tradução feita ,pois acho que altera todo o significado das frases e não sei como consegues entender.È um misterio para mim,gostaria de saber como chega o comentário no teu blogAbraços.SU
RispondiEliminaSuzane, da quando ho lasciato Google per Windows Explorer, il traduttore mi dà problemi. Non so se mi convenga toglierlo e lasciare ai miei amici il compito di tradurre con un loro personale traduttore. Vedrò di decidermi la prossima settimana. Buon WE a te e Bob.
EliminaLa corrida piacerà molto agli spagnoli ma è uno spettacolo orribile, discutibile il modo d'intervenire delle autorità quasi per dare spettacolo
RispondiEliminaCiao Carmine, il problema non è solo spagnolo, ma anche francese e portoghese, oltre che in qualche paese dell'America del Sud. Sarà lunga la lotta e, sinceramente, non credo di vedere la fine della corrida prima di passare dall'altra parte dello specchio.
EliminaOdio la corrida!
RispondiEliminaSono super contento della tua chiara risposta. Grazie e sono andato a mettermi tra i tuoi follower. Buon inizio mese di settembre.
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