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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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lunedì 1 giugno 2020

75° DOGE - LEONARDO LOREDAN (1501 - 1521) - SECONDA PARTE


Eravamo rimasti al fatto che Venezia stava perdendo, poco a poco, i suoi domini. Venezia piange ed il doge cosa fa ? Pensa di assicurare al figlio Lorenzo la carica di procuratore, sborsando 14.000 ducati. Naturalmente sono sempre i vecchi Nobili a fomentare le lamentele contro il suo strapotere. E, senz'altro, a far trovare alle "statue parlanti" del Gobbo di Rialto (il Pasquino Veneziano) ed al Marocco delle Pipone, dei libelli contro il doge. Sono le prime "pasquinate" che appaiono sulla laguna anche se non così incisive come le romane. Rappresentavano Venezia accompagnata da San Marco che si lamentava alla presenza del doge e l'accuratezza del libello dimostrava chiaramente che non era opera del popolo. Sotto il ritratto del Moredan si leggeva : "Io non me ne curo , purché io ingrassi il mio fiol Lorenzo" e sotto : "E ti sarà tajada la testa come a Marin Falier, olim principe veneto pro crinibus decapitato".
L'astio tra le famiglie patrizie della città si acuisce, si diffonde a macchia d'olio nell'entroterra. Non appena Venezia si trova isolata dalla Lega di Cambrai, l'araldo del re di Francia getta ai piedi del doge il guanto simbolico della sfida e Giulio II, come ai tempi di Sisto IV, lancia la scomunica contro la Repubblica che, come al solito, la respinge, rinnovando davanti le porte di S. Pietro la propria protesta contestando l'interdetto.
Arriva però la sconfitta di Agnadello, che provoca la perdita della Lombardia, noncgé di Verona e Vicenza; grande terremoto nel Veneto, dove le classi dirigenti di varie città si schierano per la Francia o l'Imperatore. Venezia piange ed una canzonetta francese del tempo cita :
Venise suis la désolée
mise ne pleur et en douleur ...


alla quale fa eco una italiana :


Un gran tempo ho prosperata
e vivuto in santa pace
in gran pena son cascata
tra le reti, lacci e face ...


Il romagnolo Betuzzo di Cotignola, scrive :

Mora, mora Veniciani
mora 'sti arabiati cani.

Ma Venezia non può morire. Se nelle città dell'entroterra i gentiluomini non amano Venezia, il popolo parteggia per San Marco, simbolo della Repubblica. Mentre l'aristocrazia lagunare piagnicula, la rinascita viene dal basso. A Treviso il popolano Marco Pellizzaro prende in mano la situazione e si oppone all'imperatore. E' un incitamento alla riscossa che arriva fino a Venezia; il doge si risveglia dal suo lamento, riaccende la fede di vivere e nei cittadini il proposito di emulare i loro predecessori per difendere la propria patria.
Padova è assediata dall'Imperatore Massimiliano, ma i padovani comprano armature per essere pronti. Venezia instaura nuove tasse, si ricorse a prestiti, si fecero fondere delle argenterie, depositate alla Zecca dai cittadini, ecc. ecc. e riesce a formare un esercito comandato dai due figli del doge che voleva partire anche lui, ma per motivi di salute fu convinto a restare a Venezia.
Massimiliano è costretto a togliere l'assedio e tornarsene in Germania e tutta Venezia fu in festa. Lo stesso Giulio  si rese conto allora che la Serenissima era un baluardo difensivo contro lo straniero e avrebbe potuto essere un'alleata per l'autonomia dello Stato Pontificio contro la dominazione francese.

Alla prossima puntata

Una nota florale. Quest'anno (forse a causa del minor inquinamento dovuto al confinamento ?) le piante si sono rimesse in forma. Era almeno tre anni che non vedevo la Bouganville così fiorita.




6 commenti:

  1. Non conoscevo questo Doge,grazie!

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    1. Ciao Olga, ne ho ancora 45 in cantiere, sino alla fine della Repubblica da parte di Napoleone. Grazie della visita e buona settimana.

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  2. Sempre molto chiaro nelle tue spiegazioni storiche, bravo!
    Che meraviglia la tua bouganville, proprio bella!

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    1. Grazie Anna, vengo a trovarti al più presto. Ho voglia di nuove ricette. La pianta sta ancora crescendo e sono sempre più stupefatto. Spero che se dovremmo aiutare la natura a riprendersi, non ci sia bisogno di qualche altro confinamento e che gli umani comincino a capire che è ora e tempo di rispettarla. Buona settimana.

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  3. Bel racconto della Storia dei Dogi . Venezia risorge sempre . Grande !!!
    Davvero bella la tua bounganville , te la invidio .
    Io riesco solo a curare la mia orchidea che al momento è uno spettacolo .
    Buonanotte a voi . Laura

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    1. Ciao Laura, il racconto per questo doge non è ancora finito. Penso che mi ci vorranno ancora due post. Cerco sempre do non farla troppo lunga per non annoiare gli amici lettori. Non solo la bouganville si è ripresa , ma non posso eternizzarmi qui (secondo il principio suddetto) Cura bene la tua orchidea, ma se fossi te ne adotterei almeno altre tre (lol). Buona domenica a voi.

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