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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

sabato 21 ottobre 2017

60° DOGE - ANDREA CONTARINI (1368-1382) - PARTE SECONDA

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Eravamo rimasti con i Genovesi diretti su Tenedo difesa da Antonio Venier.
Era quindi inevitabile il rinnovarsi di una guerra ad ampio raggio tra le due potenze marinare che trovarono ambedue dei sostenitori per terra e per mare : Venezia con il re di Cipro e l'imperatore Giovanni II Paleologo, rientrato in possesso del trono di Bisanzio con l'aiuto dei Veneziani ai quali concesse i privilegi che avevano i Genovesi e questi ultimi con il re d'Ungheria, con Francesco da Carrara (guarda caso), con il duca d'Austria (che aspirava sempre a Trieste) e con il solito patriarca di Aquileia, nella persona di Maquardo.
Il primo scontro si ebbe il 30 maggio 1378 : al largo di Azio la flotta veneziana comandata da Vettor Pisani ebbe la meglio su quella genovese di Luigi Fieschi.
Dopo diverse scorrerie nell'arcipelago e nell'Adriatico, il Pisani, durante l'inverno, si ritirò a Pola ed il 7 maggio dell'anno dopo un'agguerita flotta genovese, comandata da Luciano Doria, lo attaccò sconfiggendolo con la perdita di 15 galee, 700 morti e più di 2.000 prigionieri. Con poche navi si rifugiò a Parenzo, ma il governo Veneziano, sgomento, ne ordina l'arresto. Il 7 luglio 1379 l'ammiraglio viene processato per avere combattuto "cum magno inordine" e abbandonato il campo prima che lo scontro fosse terminato. Si prende sei mesi di carcere e l'interdizione ai pubblici uffici per cinque anni.
Nel frattempo, il 6 agosto, i Genovesi sono a Chioggia, cadono Malamocco, Poneglia e S. Erasmo mentre Francesco da Carrara ha già costituito un fronte che blocca tutte le vie fluviali di approvigionamento. Per Venezia sembra la fine ma la Repubblica si riprende. Innanzitutto, a richiesta del popolo e del Senato, il 18 agosto viene liberato e reintegrato nelle sue funzioni Vettor Pisani e poi viene prescritta una serie di prestiti forzosi per sostenere le spese di guerra e per armare in modo particolare 40 galee, alle quali se ne aggiungono altre allestite da privati su promessa del governo di accogliere nel Maggior Consiglio 30 famiglie le più popolari e benemerite. Costituite le varie ciurme su volontarie iscrizioni e messo insieme un buon numero di combattenti si passa all'offensiva. Si difendono i punti nevralgici della città esposti agli attacchi e la flotta, comandata da Vettor Pisani e dall'ottuagenario  doge stesso, riesce il 22 dicembre ad isolare Chioggia: i Genovesi da conquistatori diventano assediati. E' già un primo smacco.
Il patriarca di Aquileia e Francesco da Carrara tentano invano di far giungere a Chioggia dei convogli di vettovaglie e gli assediati non riescono ad aprirsi un varco tra i piccoli canali ostruiti. Le navi veneziane si limitano ad intercettare ed affondare le navi di soccorso piene di viveri con l'aiuto anche di Carlo Zen tornato dall'Oriente con 18 galee cariche di bottino. Il 24 giugno 1380 i Genovesi sono costretti ad arrendersi abbandonando 4.300 prigionieri e 19 galee. Bella rivincita per Venezia e brutta disfatta per Genova. La guerra sarebbe continuata in mare aperto dove il Pisani trovò la morte per febbri malariche, e con scontri nella terraferma con alterna fortuna, ma alla fine, per intercessione del Papa Urbano VI e di Amedeo VI di Savoia, si arrivò, l'8 agosto 1381, alla pace di Torino, accettata bene o male da Venezia. La Repubblica rinunciava definitivamente alla Dalmazia, perdeva i commerci sul Mar Nero, cedeva Treviso e Conegliano al duca d'Austria e assegnava a Trieste l'autonomia dietro un semplice tributo di vino ed olio mentre l'isola di Tenedo andava al conte di Savoia per la sua prestazione di mediatore. Conservava comunque il mantenimento di altre colonie, Creta compresa, mentre si era all'inizio della lenta ed irreversibile decadenza di Genova, ed il potere politico-amministrativo aveva retto bene il colpo.
Al contrario vi fu un disastro finanziario perché le quotazioni delle cartelle abbassarono molto ed i contribuenti dovettero venderle ad un quarto del loro valore per acquistarne delle nuove al 100% del loro valore. In molti non riuscirono a farcela e quindi lo Stato intervenne con il sequestro dei beni e tra gli insolventi c'era lo stesso doge.
La guerra di Chioggia rappresentò quindi la rovina per molti benestanti ed una sorta di speculazione per pochi ricchi che incrementarono i loro beni, ma lo Stato era salvo.
Il 4 settembre 1381 furono ufficialmente ascritte al Maggior Consiglio le trenta famiglie popolari considerate come "benemerite della patria. Apparirono quindi nuovi nomi e si apriva per Venezia una nuova epoca che l'avrebbe fatta definitivamente uscire dalla crisi verso un Rinascimento commerciale e culturale.
Andrea Contarini non ebbe il tempo di accorgersene perché morì il 5 giugno 1382 e fu sepolto nel chiostro della chiesa di S. Stefano.



MODI DI DIRE

Teroni, cabibi

Epiteti faceti e non offensivi rivolti dai veneziani agli originari dal Sud (subito dopo Chioggia, secondo loro)

Polentoni, caga in aqua

Sono invece gli epiteti riservati ai veneziani sia dal sud che dal nord.


18 commenti:

  1. Caro Elio, è bello conoscere la storia dei Doge, e poi pure le definizioni dialettali.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso, penso che per le definizioni dialettali tu non abbia problemi di traduzione ma lo faccio perché non tutti sono veneti o di origine veneta. Un amichevole abbraccio e buona settimana.

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  2. Sempre complete le tue notizie storiche e i modi di dire danno un tono di leggerezza gradevole.Sono andata a leggere altri post che avevo trascurato:notevole e ben documentato il Castello d'O.Problemi di salute e relativi controlli mi hanno tenuta un po lontana.A presto.

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    1. Ciao Chicchina, anch'io ho qualche problema di salute (non gravi) che non mi permettono più di fare come una volta quando facevo il giro di tutti i miei follower ogni settimana.Mi accontento quindi di fae quello che posso. Ti ringrazio per i complimenti e buona settimana.
      PS - Se ti piacciono i castelli, ho in preparazione nuovi post sul castello di Castries dove finalmente hanno aperto delle sale interne restaurate.

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  3. Grazie per avermi avvisato ero molto interessato a leggere il seguito

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    1. Sai Daniele, ho pensato che era meglio pubblicare subito il seguito senza fare l'intervallo del gatto Edgar perché i lettori potessero avere un ricordo di quello che avevano letto in precedenza o che fosse facile passare alla parte prima. Visto il tuo interesse ho pensato di avvisarti. Sono contento che la cosa ti sia stata gradita e ti auguro una buona settimana.

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  4. Dovresti raccoglierli in un libro, questi ritratti dei Dogi della gloriosa Venezia.
    Buona serata, Costantino.

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    1. Spiacente di deluderti Costantino, la storia dei dogi la traggo da un libro che ho comprato 40 anni fa a Venezia. Io mi limito a fare un riassunto e metterlo in un italiano più moderno. Spero che non ti dispiaccia. Buon proseguimento di settimana.

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  5. Ciao Elio , anche qui , guerra . Mi spiace che il Doge sia morto senza vedere
    la rinascita di Venezia . Se dai uno sguardo alla famiglia Fieschi , è vissuta
    dove vivo io. Opizio Fieschi si sposò proprio qui e la chiesa porta il suo
    nome . Molte vie , sia a Genova che dintorni , si chiamano "Via Fieschi"
    Da bambina ho imparato questo detto :Padovani gran dotori ,Veronesi gran
    segnori , vicentini magnagati , venessiani caga in acqua . La sapevi ?
    Buona settimana e buona notte . Laura

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    1. Spiacente per te, Laura, ma hai imparato male. La vera filastrocca è : "Veneziani, gran Signori; Padovani, gran dotori; Visentini, magna gati; Veronesi ... tuti mati; Udinesi, castelani co i cognòmj de Furlani; Trevisani, pan e tripe; Rovigòti, baco e pipe; i Cremaschi fa coioni; i Bresàn, tàia cantoni; ghe n é ncora de pì tristi… Bergamaschi brusacristi! E Belun? Póre Belun, te se proprio de nisun!”.
      In un mio vecchio post ho spiegato perché i Vicentini si dicono "magna gati". Vicenza era in preda ad una carestia e quindi i topi abbondavano tra i rifiuti. Venezia inviò a Vicenza una certa entità di gatti per distruggerli, ma, racconta la leggenda che preferirono mangiarseli al posto dei topi. Quindi tu hai appreso la versione negativa, ma non veritiera, contro i veneziani. In ogni caso è vero che, ancora oggi, a Venezia non esiste una rete di fognature e tutto finisce in acqua. Interdetto gettarsi nei canali anche a causa di tutti i metalli presenti nell'acqua derivanti dalle varie liscive Buon proseguimento di settimana a tutti voi.

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    2. Io l'ho imparata così , come sopra , da parte tua è più lunga e può
      essere veritiera la tua filastrocca . Penso che i vicentini , in
      mancanza d'altro , mangiavano davvero i gatti .Quando ero bimba , la
      mia gattina è sparita . La mamma diceva che forse l'aveva mangiata
      una vicina di casa , molto povera . Non saprò mai la verità , lei
      è mancata da anni . Pace alla sua anima . Buona serata .

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    3. Ma, come ti ho detto, l'hai imparata da qualcuno che aveva un dente contro i Veneziani. Basta che tu batta su Internet " Veneziani gran signori" ed hai tutto il resto della filasctrocca che confermerà il mio dire. Sinceramente mi delude che tu possa dubitare della veridicità di quello che io ho scritto. Senza animosità d'accordo ? Buona notte.

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  6. Una storia dei dogi che stupisce sempre, ma il detto finale è favoloso

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    1. Son contento che ti sia piaciuto il detto perché non troppi me lo segnalano. Spero ti piaceranno anche i prossimi. Un amichevole abbraccio.

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  7. Olá meu querido,
    É sempre bom ler seus textos e entender um pouco da história por pesquisada.
    Desejo-lhe um inspirador restante de semana.
    beijos
    Joelma

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    1. Joelma, grazie della tua ulteriore visita. Spero tu abbia un buon traduttore (in questo caso segnalami il nome) perché purtroppo non conosco il portoghese per poter fare un intero post. Riesco comunque a comprendere i tuoi ben graditi commenti. Un abbraccio.

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  8. CIao Elio ,muito preciosas as informacoes .Venezia é tao linda.Saudaçoes meu amigo.

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    1. Ciao e grazie della visita. Contraccambio naturalmente il tuo saluto e vengo a trovarti al più presto.

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