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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

domenica 14 giugno 2020

75° DOGE - LEONARDO LOREDAN (1501 -1521) - TERZA PARTE


La solenne assoluzione da parte di Giulio II in San Pietro, nel febbraio del 1510, era il preludio al nuovo corso degli avvenimenti; l'anno dopo è già la Lega Santa al grido di "Fuori i barbari". Luigi XII gli oppone un'alleanza con Firenze, il Marchese di Mantova ed il Duca di Ferrara, ma soprattutto la convocazione di un concilio a Pisa nel settembre del 1511, con nove cardinali dissidenti. Il re di Francia mira a creare lo scisma ed in sostanza a deporre Giulio II; l'imperatore Massimiliano, irritato con il Papa per il cambiamento di indirizzo politico, appoggia il re proseguendo la guerra contro Venezia. Ma Giulio II convoca un concilio ecumenico a Roma e dichiara deposti i cardinali di Pisa che tornano nel gregge di Pietro e chiedono perdono.
La Lega Santa viene sconfitta a Ravenna l'11 aprile dal grande Gastone de Foix ed il papa vede svanire i suoi progetti, ma l'apertura del concilio in Laterano, il 3 maggio, coincide con un improvviso precipitare degli eventi in favore della Lega. Massimiliano abbandona Luigi XII; nel giugno a Mantova i collegati si dividono i frutti dell'ormai insperata vittoria con principalmente gloria per Giulio II ed il suo Stato Pontificio; Venezia racimola solo Bergamo e Crema. A Massimiliano vanno Brescia, Verona e Vicenza; la Repubblica ci resta male e prende le distanze. Nel marzo 1513 firma un trattato di alleanza a Blois con Luigi XII; lo stesso mese muore Giulio II ed il nuovo papa, Leone X, si vuole godere il papato con buffoni e prostitute d'alto rango alla sua corte. Le truppe di Massimiliano hanno la meglio e da Mestre cannonate intimidatorie si fanno sentire fino a Venezia.
Il doge torna alla carica incitando i patrizi ad armarsi e partire, a pagare nuove sovrimposte di guerra e sottoscrivere prestiti straordinari, ma questa volta raccoglie scarsi frutti. Benemerite dovrebbero essere invece chiamate le cortigiane, sulle quali finiscono per gravare ingenti tasse come quelle del 22 ottobre del 1514 per i lavori dell'Arsenale. C'è però un nuovo rilassamento generale dei costumi ed anche il doge non dà il buon esempio perché chiacchierone, esortatore ma non manda neanche uno dei suoi figli e non presta denari.
E' ancora una volta la gente dell'entroterra a smuovere la situazione e questa volta sono i Friulani a resistere allo straniero ed a dare l'esempio di fedeltà a San Marco. Viene poi la vittoria di Francesco I a Marignano, che, per Venezia, significa la riconquista di gran parte dei territori di terraferma e la rinuncia di Massimiliano ai suoi diritti sul Friuli in favore della Repubblica.
Ma, in ogni caso, Venezia in questi primi vent'anni del XVI secolo mette già in mostra come sia dilagante la corruzione del costume, secondo gli alti e bassi dello splendore del suo Stato. Andrea Michiel detto lo Strazzola, scrive :

Parmi Venegia esser fatta bordello
poiché girar non posso in alcun lato
che io non sia a voce o con sputo chiamato
da qualche landra drieto al bel cancello


All'inizio del secolo le prostitute d'alto rango o meno assommano a Venezia a 11.654, dato confermato anche dal mercante Merlini; per le vie battono anche i travestiti, facendo concorrenza appunto in "habito femmineo alle puttane". Queste, a volte, per fronteggiarli, prendono l'aspetto in abiti maschili, nascondendo metà del volto, oppure si mettono sedute al davanzale della finestra con le gambe penzoloni ed il seno scoperto per attirare gli uomini e distoglierli dalla pederastia.

Alla prossima.

PS - In merito all'ultima frase chi va a Venezia può andare alla separazione tra i quartieri di San Polo e Santa Croce (nella zona delle "Carampane" che costituiva un quartiere a "luci rosse"), "il ponte delle tette" che vi presento nella foto sottostante.



MODI DI DIRE
Incoconarse
(strozzarsi)

Ingorgarsi l'esofago mangiando troppo avidamente. Il termine deriva dal cocchiume, tappo per le botti.

Ciao

8 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao, non sono passato da tempo a troverti e me ne scuso. Provvederò al più presto. Il confinamento ed alcuni piccoli problemi di salute mi hanno messo a terra e poco a poco mi sto rialzando. E' già tanto se sono riuscito a seguire il blog (sono quasi a 1.000 post e faccio fatica a continuare). Ho notato che molti amici follower hanno chiuso ma io continuo pur forzandomi. Un caro saluto ed una carezza a Will.

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  2. Ciao Elio , quanto miscuglio di guerre , interessi , Papi arrivisti e
    lussuriosi . Ma davvero Venezia era così ? Che passato deludente !
    Io ho visto la prima strada a luci rosse ad Amburgo . Era transennata .
    Non vado oltre . Preciso che era ed è un lavoro come un altro . Pagano
    le tasse e per la salute sono sotto controllo medico .
    Buona serata . Laura

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    1. Ciao Laura, tutta la storia di Venezia è piena di guerre ed interessi. La sua potenza faceva ombra a tutti e quindi le alleanze si facevano e si disfacevano. Certo che, in Italia e Francia, la prostituzione non è vista e trattata come ad Amburgo. Qui hanno preso il problema alla rovescia ed invece di limitarla hanno fatto un decreto per multare i clienti. Non ho ancora avuto notizie di qualche caso. Un caro saluto.

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  3. No me extraña nada esa cantidad de prostitutas a principios del siglo XX, porque en el siglo XVI, cuando el puerto de Sevilla era comercialmente el más importante de Europa, con la llegada de mercancias y metales preciosos de las América, está documentado que el número de prostitutas era elevadísimo, al olor del dinero y por la cantidad de hombre de toda Europa que venía aquí para hacer sus negocios.
    En cuanto al resto del artículo es muy interesante, porque nos muestra otros tiempos de conquistas donde la nobleza y la iglesia luchaban por el poder.
    Un abrazo, estimado amigo.

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    1. Certo Manuel, a quel tempo, in modo particolare i porti, tutte le città avevvano il loro quartiere a luci rosse, come si dice. Come te, per Venezia, non mi sorprende quindi che a Siviglia fosse la stessa cosa. La nobiltà e la chiesa facevano guerre su guerre ed accordi vari mentre il popolo moriva di stenti. Il potere temporale dei Papi è terminato il 20 settembre 1870 con l'entrata in Roma dei bersaglieri italiani attraverso la breccia di Porta Pia. Dopo accordi vari il Papa si è ritrovato solo con l'attuale Vaticano anche se molti immobili in Roma sono di proprietà della chiesa. Ricambio l'abbraccio.

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  4. Coucou. Ma cousine qui vit en France a été à Venise avant la pandémie et m'a envoyé un dé.
    J'espère que tu vas bien.
    Gros bisous

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    1. Mia moglie ed io ce la caviamo bene malgrado tutte le regole da rispettare. Le trovo assurde perché, ormai, la maggior parte se ne frega. Ti prometto che se ad aprile del prossimo anno potrò andare a Venezia comprerò uno o due ditali per inviarteli. Qui a Montpellier non trovo niente di interessante. Buona domnica.

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