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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

giovedì 1 febbraio 2018

64° DOGE - TOMMASO MOCENIGO (1414 - 1423)

 

Stava diventando un'abitudine. Alla morte dello Steno, i candidati erano sei, compreso Tommaso Mocenigo che raggiunse il quorum di 25 voti il 7 gennaio 1414.
Nato verso il 1343 (quindi aveva già 71 anni). In famiglia, agiata e benestante ma non molto ricca, veniva chiamato Tommasone, aveva una figlia naturale di nome Margherita ed era scapolo.
Si era particolarmente distinto come ambasciatore e militare (capitano da mar e provveditore in campo contro i Carraresi) ed aveva una notevole arte oratoria. 
La notizia dell'elezione lo raggiunse a Cremona, dove insieme ad Antonio Contarini e Francesco Foscari era stato inviato presso il re d'Ungheria Sigismondo in qualità di ambasciatore.
In realtà la notizia diceva che uno di loro tre era stato eletto doge e che quindi dovevano ritornare a Venezia. Naturalmente ognuno dei tre pensava di essere eletto ma in separata sede fu riferito che si trattava di "messer Tomà".
Il ritorno doveva avvenire con una burchiella, tipica barca del veneto, ed il Mocenigo vi si imbarcò con il suo servo facendo credere di voler fare una gita mentre in realtà si diressero a Verona dove lo attendevano dodici patrizi che lo accompagnarono fino a Marghera. Tutto il corteo sul Bucintoro e solenne sbarco in piazza San Marco.
Sigismondo ci rimase male per questa fuga (non si sa bene il perché), come pure il Signore di Cremona, Gabrino Fondalo, che ebbe a confessare più tardi " di essersi pentito per non aver precipitato i suoi ospiti dall'alto della torre cittadina ". Penso che il Mocenigo avesse buone ragioni per ricorrere al sotterfugio visto che poi si seppe il pericolo che poteva incorrere il nuovo doge.
Nauralmente festeggiamenti eccezionali (sui quali mi permetterete di non dilungarmi). Ai vari tornei e giostre parteciparono molti nobili di molte origini, ma la collana d'oro con pietre preziose e perle andò ad un misterioso cavaliere tutto di nero abbigliato che non si sa bene a quale scuderia appartenesse.
Tommasone cominciò bene con l'annessione del Friuli, del Cadore, del Bellunese e del Feltrino grazie all'alleanza con i Visconti ed all'annientamento del patriarcato di Aquileia dove era insediato Lodovico di Teck il quale però convinse il re Sigismondo a rompere la tregua con Venezia (risalente al 1413). Tommasone affidò il comando dell'esercito ai generali Tristano Savorgnan e Filippo Arcelli. Il primo sconfisse in Friuli il Lodovico ed il secondo ebbe la meglio sulle truppe ungheresi ottenendo la sottomissione di Cividale, Feltre e Belluno che nel frattempo si erano alleate ai nemici. L'ultimo a cedere fu il Cadore anche se non ci fu bisogno di intervento armato. Nello stesso momento il Capitano del Golfo, Pietro Loredan, restaurava il dominio sulla Dalmazia e scacciava i turchi dai porti dell'Albania.
Il Mocenigo non mancò, più tardi, di precisare nel suo testamento dettato il 10 marzo 1423, la prosperità raggiunta da Venezia durante il suo dogado.
Vi risparmio l'elenco da lui fatto dove si tratta di citare tutte le meraviglie (denaro e Potenza) che aveva fatto raggiungere ai veneziani ma vi garantisco che effettivamente la Repubblica era ormai diventata una vera potenza. Il giro d'affari di molte persone (Venezia contava 180.000 abitanti contro i 70.000 odierni), dei traffici  marittimi e terrestri ed anche dell'industria tessile avvicinava i 2 milioni di ducati d'oro annui pari a 40 miliardi di lire del 1956.
Tommasone avrebbe voluto che tanta floridezza potesse durare e quindi, non potendo nominare per legge un suo successore, si limitò a stilare una lista di senatori savij homini sufficienti alla massima carica. Si scatenò al contrario contro Francesco Foscari asserendo che se fosse stato eletto sicuramente Venezia si sarebbe trovata in guerra con deprezzamento sicuro delle varie fortune. In ogni caso la sua avversione non era dettata da un rancore personale ma da una analisi dei fatti. (Vi annuncio che il Foscari sarà il prossimo doge, malgrado l'avvertimento).
Dopo lunga malattia, morì il 4 aprile 1423 e fu sepolto nella chiesa dei Ss Giovanni e Paolo.

Questo post è un po' lungo da leggere ma, se avete ancora del coraggio continuate con .....

MODI DI DIRE

Quelo che se buta via coi pìe, se lo rancura dopo cole man
(Quello che si butta via con i piedi, lo si raccoglie con le mani)


Avete mai traslocato ? E gettato via un sacco di roba che avete ritenuto non servirvi più ? E dopo, quanto ve ne siete pentiti ?
Il detto insiste sulla buona usanza di non gettare via nulla che possa tornare poi utile (cose, affetti o sentimenti).
Quanti di voi mettono i calzini spaiati in un cassetto nella speranza (inutile) di ritrovare poi il loro compagno ? Provate a buttarli via e subito ritroverete i gemelli.

N.B - Il mio garage e la mia baracca per gli attrezzi rigurgitano di cose forse inutili e non mi decido ad eliminarle.



4 commenti:

  1. Come và Elio ? Grandi cose ha fatto questo Doge , è da ammirare. Tutti quei
    soldini x Venezia , spero che Foscari non abbia sperperato o, x ambizione ,
    fatto altre guerre . Al Bucintoro portavo i miei gruppi a cena . Mi sono
    sempre chiesta il motivo di un nome così strano . Ora ho capito la provenienza. Sì , ho traslocato più volte , ho sempre eliminato cose e ora
    ho un appartamento grande e armadi zeppi . Primavera e autunno elimino ma
    poi gli armadi si riempiono nuovamente . (Anche cose delle figlie).
    Quando non ci saremo più , si arrangeranno a svuotarlo e lo venderanno .
    Alla prossima . Buonanotte . Laura
    PS.Non sono una con la mania dello shopping , sia chiaro.

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  2. Ciao Laura, tutti pronti per i mercatini allora, salvo che tu non possieda dei Picasso o dei Modigliani. Una replica del Bucintoro (la barca del doge) esiste ancora oggi ed esce dall'Arsenale in determinate occasioni, ma è in scala ridotta. Limito anch'io gli acquisti ma, tra attrezzi di bricolage e accessori vari, il tutto si accumula. Buon fine settimana.

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  3. Rica postagem e uma ótima pesquisa como sempre.
    Quanto a maneira de dizer, acho perfeita....concordo plenamente aqui no Brasil no folclore existe uma lenda do Saci ele só tem uma perna rssss acho que é ele que carrega as meias rssss
    Quanto a coisas que passamos muito tempo sem dar uso , gosto de fazer reciclagem e reaproveitamentos então um pneu pode virar uma floreira, uma gaveta vira nicho e por ai vai...
    desejo-lhe dias lindos e inspiradores.
    beijos
    Joelma

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    Risposte
    1. Ciao Joelma, Non avevo dubbi che le cose reciclate potessero interessarti visto che alcune potrebbero essere utili per le belle creazioni della Tribù. Grazie per i complimenti e buona settimana.

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