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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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giovedì 10 agosto 2017

IL GHIACCIO A MONTPELLIER




Ho scelto questa stampa di un'antica ghiacciaia per presentare questo post, perché ne sono esistite anche a Montpellier.
L'uso del ghiaccio non inizia certo con l'invenzione del frigorifero elettrico. Già gli arabi mangiavano dei gelati nel Medio Evo e Maria de Medici fece scoprire il gelato italiano ai francesi nel XVI secolo.
A Montpellier, il bisogno di ghiaccio era molto importante per via dei differenti utilizzi che se ne aveva tra i quali anche quello di curare gli ammalati.
Il ghiaccio e la neve venivano raccolti in inverno ed in altezza e, trasportati in città, venivano conservati sino all'estate dentro delle "ghiacciaie" interrate (vedi figura). Essendo il mercato lucrativo veniva controllato dal re che, su pagamento, accordava il monopolio di far costruire queste ghiacciaie e di vendere del ghiaccio. In compenso i beneficiari dovevano impegnarsi a fornire il ghiaccio dal primo di aprile sino al 31 ottobre.
La fortuna di Montpellier fu di avere, a circa 80 km , il Monte Aigoual. Si prendeva il ghiaccio o la neve, ben pressati in sacchi di iuta di circa 50 chili. Di notte ed a dorso di mulo venivano trasportati sino a Vigan da dove proseguivano su dei carri. Un viaggio di circa tre giorni cercando di limitare lo scioglimento ed evitare gli attacchi dei banditi. Alla fine dell'estate bisognava spingersi anche oltre, sino al monte Ventoux o sino a Grenoble per rinnovare lo stock.
Il ghiaccio e la neve venivano scaricati nelle ghiacciaie semi interrate con delle spesse mura in pietra tagliata coperte da una cupola di mattoni munita di un'apertura per versare il ghiaccio. Donne e bambini intassavano il tutto con i loro zoccoli per una migliore conservazione. Sul fondo un letto di rami e foglie e dei drenaggi permetteva la fuoriuscita dell'acqua che si formava con lo scioglimento. Una spessa porta in legno permetteva l'accesso per prelevare il ghiaccio.
Montpellier era dotata di un buon numero di ghiacciaie pubbliche e private specialmente presso il Verdanson (rio che attraversa una parte di Montpellier, oggi in parte coperto). La maggior parte sono sparite, abbandonate, distrutte, ricoperte o dimenticate. Alle volte se ne ritrovano nel fondo di una corte o di un parco, come nel "domaine de la Valette, vicino Agropolis, o in giardini privati.

Ancora qualche immagine.





23 commenti:

  1. Caro Elio, molto interessante tutto questo, questo sistema lo ricordo che una ditta che coltivava i semi per i bachi da seta prendeva tutti i ghiacci che d'inverno venivano creati negli apposite vasche.
    Ciao e buon pomeriggio, anche se sta piovendo con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, penso che, a quel tempo,il modo di fabbricare il ghiaccio fosse diffuso almeno in tutta Europa. Siamo noi che vi abbiamo mandato la pioggia perché da noi è scesa due giorni fa. Ricambio, come sempre, l'abbraccio ed il sorriso.

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  2. Ero piccolina, ma ricordo perfettamente i due grandi mobili ghiaccia che vi erano in casa, passavano la mattina presto i venditori di ghiaccio. Erano blocchi grandi. Il mondo era pulito... la ghiaccia aveva 2 rubinetti in uno aprivamo e prendevamo l'acqua da bere.
    non so se perchè sono al mio quarto tempo, ma il passato mi affascina tutto, qualsiasi sia l'argomento
    Un abbraccio

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    1. Ricordo anch'io che a Venezia c'erano delle barche apposite per trasportare i blocchi di ghiaccio, parallelepipedi piuttosto grandi e pesanti. Per scaricarli gli uomini si mettevano un sacco di iuta sulla spalla per non gelarsela durante il trasporto. Ciao Gingi e buon fine settimana.

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  3. merci pour l'info, à agde , dans la vieille ville il y a aussi une ...
    ici pas besoin de glacière ...il fait froid!!!!!! bises

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    1. Chez nous on a un frigo. Quand vous passerez sur Montpellier on l'ouvrira (ha, ha ,ha). Ici la temperature a baissé, (33° au soleil) mais on a pas froid. Bises à vous aussi.

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  4. Sempre interessanti i tuoi post, sei davvero in gamba.

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  5. Buongiorno Elio!
    Molto interessante quest'articolo. Bello vedere che anche nel passato le tecniche usate siano davvero speciali e tecnologicamente ingegneristiche. Abbraccio e buona estate.

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    1. Sai, sin dalla preistoria, gli esseri si sono ingegnati a migliorare il giornaliero, uomini ed animali compresi. Sembra che anche le piante ci siano riuscite. Ricambio l'abbraccio e buona domenica.

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  6. Olà Elio , sapevo che le famiglie avevano la ghiacciaia , ma non la provenienza.
    Ora , il tuo post l'ha spiegato bene . Meno male che ora abbiamo i frigoriferi,visto che i ghiacciai si stanno sciogliendo e la temperatura
    globale aumenta di circa 1 grado l'anno . Qui niente pioggia ma la temperatura si è abbassata di un bel po . Finalmente non si suda e si respira meglio .
    Un forte abbraccio a tutta la famiglia e buonanotte . Laura


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    1. Penso che anche dove abitavi tu da giovane ci fossero dei chiostri che vendevano le granite. Il ghiaccio era tritato a mano e poi si metteva uno sciroppo (menta, tamarindo, orzata, limone ecc. ecc.) creando così la "granita". Mia madre, una volta alla settimana, mi dava le poche lire che servivano a comprarne una a circa cento metri da dove abitavamo.
      Per quanto riguarda l'incoscienza dei nostri governanti in merito al riscaldamento del pianeta puoi vedere su Internet il confronto della calotta polare come era anni fa e come è oggi. Come ho già detto altre volte, ci sono delle imprese che si frottono già le mani pensando al petrolio ed ai metalli preziosi che si trovano sotto la calotta fregandosene del futuro nostro e loro Nello stesso tempo. In questi giorni c'è un navigatore che, proprio per dimostrare l'effetto negativo di questo scioglimento, sta attraversando il mare glaciale artico in barca a vela; cosa impossibile fino a qualche decina di anni fa. Penso che in questo momento stia sudando molto meno di noi. Ricambiamo l'abbraccio e buna domenica.
      PS - Il viaggio a Venezia salta per vari motivi, quindi ho rivenduto il paracadute (ha, ha, ha).

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  7. Muito bom este Tratado sobre o Gelo consumível, dos nossos antepassados.
    Vida difícil que não sabemos avaliar.
    Afinal, é mais fácil tirar gelo duma geladeira, do que transportá-lo de longe.


    Abraço, Elio.

    SOL

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    1. Ciao Sol, oggi noi apriamo il frigorifero ed abbiamo tutto il ghiaccio che vogliamo con facilità. Speriamo di non restare senza corrente elettrica. Buona domenica.

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  8. Et oui, il faudra que trouve une nouvelle vitrine! Pas de problème pour Venise.
    Je reviens de mes vacances à la plage.
    Bonne semaine.

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    1. Pas des vacances pour moi, la santé et le sport avant tout. Bonne semaine à toi aussi.

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  9. Una volta era cosi non era cosi facile il trasporto e nemmeno la conservazione, nessun paragone con il mondo d'oggi

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    1. Ciao Carmine, completamente d'accordo con te sulle difficoltà e non solo nel medio-evo, ma anche in tempi più recenti. Diciamo anni 50. A presto.

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  10. Abençoados esses pioneiros que nos trouxeram essa magnifica delicia que até hoje são renovadas através dos sabores, coisa boa é tomar sorvete no fim de tarde na praça em frente a praia.
    Tem sabor de férias e felicidade.
    beijos
    Joelma

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    1. Certo Joelma, ma il gelato è buono anche sulla Place de la Comedie a Montpellier, non solo sulla spiaggia di fronte al mare. Ogni tanto ce ne facciamo uno in una gelateria italiana nel centro città. Ricambio i beijos.

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    2. Eu sei meu querido mas tenho que me contentar com o que tenho por aqui rsss beijos

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    3. Cura ed accarezza bene il tuo querido. Ciao.

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  11. Buon giorno. Io cerco notizie in merito alla ghiacciaia del palazzo Rizzo Patarol a Cannaregio, Venezia. Potete aiutarmi? Grazie

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