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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

mercoledì 4 gennaio 2017

49° DOGE - PIETRO GRADENIGO (1289 -1311) - SECONDA PARTE

Vi ricordate la congiura dei Bocconio e dei Baldovino ? Ebbene, molto più pericolosa fu la congiura che ebbe per protagonisti Marco Querini e Baiamonte Tiepolo largamente appoggiati da molti altri patrizi. Divenne addirittura una insurrezione armata. Il pretesto fu la guerra che Venezia aveva intrapreso contro il papa Clemente V per il possesso di Ferrara nel 1308 e che finì in un insuccesso militare della Repubblica, con conseguente scomunica.
In tale frangente Marco Querini, comandante della fortezza di Castel Tebaldo, aveva ceduto questa roccaforte senza combattere il 28 agosto 1309 adducendo il pretesto dello scoppio di una epidemia. In realtà abbandonò i difensori che furono massacrati dalle forze pontificie.
Su questa vicenda Venezia si divide in due e scoppiano tumulti in piazza; il Querini trova un difensore in Baiamonte Tiepolo, nipote del doge Lorenzo, che odia Pietro Gradenigo. Il clima di sedizione arriva sino all'interno del Maggior Consiglio e, quando Piero Querini, fratello di Marco, spinge a terra il Signore di Notte, Marco Morosini, viene punito solo con una multa. Questo basta però perché i Querini si sentano offesi e quindi organizzano una congiura con vittime designate il doge, i Dandolo, i Giustiniani ed i Michiel.
Il colpo di Stao era previsto tra la notte del 14 ed il 15 giugno 1310 ma anche questa volta ci fu una soffiata e Pietro Gradenigo si raccoglie con i nobili fedeli in Pazza San Marco. Lo scontro si svolge durante un tremendo temporale. Marco Querini e suo figlio Benedetto restano uccisi dalle spade dei Giustinian; Baiamonte Tiepolo con un folto seguito affronta all'estremità della piazza Antonino Dandolo seguito da una truppa di soldati. Una leggenda riporta che una vecchietta s'affaccia alla finestra di casa sua e lascia cadere, non si sa se volutamente, una grossa pietra sulla testa dell'alfier che portava lo stendardo del Tiepolo. Passerà alla storia come la vecia del morter, ovvero la "vecchia del mortaio". Non si sa se si chiamasse Giustina Rossi o Maria de Oltise da San Basso.
I ribelli perdono la loro baldanza e Baiamonte ordina la ritirata oltre il ponte di Rialto, asseragliandosi negli uffici della Magistratura aspettando il Badoer mentre il gruppo dei Querini viene ancora disperso in Campo San Luca. Badoero Badoer, ignaro degli avvenimenti, avanza baldanzoso dall'entroterra, ma è bloccato dal podestà di Chioggia, Ugolino Giustinian. L'insurrezione è fallita e Baiamonte ottiene la libera uscita per lui ed il suo gruppo esiliandosi a Zara. Si arrivò ai processi per direttissima ma mentre per i nobili del Maggior Consiglio ci furono delle pene relativamente miti, per coloro che avevano sparso il sangue non ci fu alcuna pietà. Il 22 giugno viene decapitato il Badoer ed il giorno dopo i suoi compagni finiscono sulla forca. Le case del Tiepolo vengono abbattute e nel luogo dove c'era quella di Baiamonte, è eretta una "colonna d'infamia" con questa iscrizione:

"Di Baiamonte fo questo tereno
e mo per lo so iniquo tradimento
s'è posto in chomun per altrui spavento
e per lostra a tutti sempre seno"

Comunque Baiamonte continuò a cospirare in esilio tentando degli accordi con i nemici di Venezia. Fu raggiunto da una sentenza di morte da parte del Consiglio dei Dieci, istituito un mese dopo la congiura, sotto il doge Francesco Dandolo, il 31 gennaio 1329 che autorizzava Marino Falier ad eliminarlo con qualsiasi mezzo; non se ne seppe più nulla.
Una antica iscrizione diceva:

"Ne l'anno mile tresento e diese
in mezo al mese de le cerese
Baiamonte passò il ponte:
cussi fo fato el consiglio de diese"

Il Consiglio dei Dieci che doveva indagare sugli avvenimenti avrebbe dovuto finire i lavori entro il 29 settembre, ma l'incarico venne prorogato ed in definitiva divenne un'istituzione permanente il 20 luglio 1335. Questo tribunale dispose di facoltà particolari tali da permettergli di interferire su tutti gli organi dello Stato.
Pietro Gradenigo poteva essere sicuro di lasciare il potere dell'aristocrazia in buone mani e morì il 13 agosto 1311. Fu sepolto a Murano, nella chiesa di S. Cipriano, ma la tomba venne profanata, molto tempo dopo, durante l'occupazione francese di Venezia; il suo teschio , infilzato sopra un bastone, fu portato in giro per la città da una processione di studenti giacobini pieni, ahimè, di tante illusioni libertarie.

MODI DI DIRE

Magnar de strangolon

Mangiare in premura , con la preoccupazione di non fare in tempo, per esempio, di trovarsi in un certo posto ad una certa ora.

8 commenti:

  1. oggi sono in parecchia a mangiar di strongolon

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    1. Ma sono molti che il giorno dopo vanno a camminare per digerire? Non credo anche se io cerco di farlo. L'età avanza e se non ci si tiene in forma (in modo particolare dopo un incidente, addio... poltrona, televisone, anche PC etc. Ciao Enio, duri i banchi, come si dice a Venezia.

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  2. Caro Elio, oggi è Epifania che tutte le feste porta via!!!
    Ciao e buona giornata caro amico.
    Tomaso

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    1. Tomaso, in Svizzera siete avanti di un giorno? L'Epifania è domani. Scusa la battuta, ma tra amici possiamo permettercela. Domani smonto le luci di Natale messe sulla porta esterna del garage. Tutte le feste sono finite.
      Un caro saluto a te e famiglia.

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  3. Allora Elio , a Venezia , tra congiure , infilzate , impiccagioni , guerriglie ,
    scomuniche , fughe , non si finisce mai . Ma povera amata Venezia , quante ne
    ha viste sotto il dominio dei Dogi . Almeno oggi , con tutti gli stranieri che
    la visitano , ci sarà un po di sporcizia . Però è sempre la perla della Laguna .
    A Primavera , quando vai a Venezia , fai tante foto e un bel post . Sono un po
    di anni che non ci vado e un po di nostalgia c'è . Gute Nacht an die ganze
    Familie . Laura

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    1. Laura quando ho visto che i commenti erano aumentati di un'unità ho subito pensato che fossi tu ed ho vinto. D'accordo sulla tua disamina su Venezia ma, a quei tempi, non è che le altre reggenze fossero da meno, papato compreso. Certo che avere sui post dei dogi solo tre visite non mi induce a continuare sulle mie ricerche. D'accordo, ci sono state le feste e quindi attendo il risultato sul prossimo doge per decidere se continuare o meno. Anzi, dopo sei anni, avrei voglia di dedicarmi ad altre cose e sospendere il blog. Vedremo. Alla prossima.

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    2. Oh no Elio , sospendere il blog no , non puoi farmi questo .
      Forse la Storia dei Dogi x certe persone è un po pesante , oppure
      lo leggono ma non sanno cosa commentare . Hai tanti altri argomenti
      interessanti da postare . Vai avanti . Abbraccio . Laura

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    3. Grazie Laura per l'incitamento. Ci penserò ma forse dovrei fermarmi per un po' e riprendere dopo il film che farò a Venezia nel mese di aprile o maggio. Per il momento rifletto. A presto.

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