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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

giovedì 15 dicembre 2016

49° DOGE - PIETRO GRADENIGO (1289 - 1311) - PRIMA PARTE


Non erano ancora terminati i funerali di Giovanni Dandolo che il popolo cominciò ad acclamare doge Jacopo Tiepolo, figlio del doge Lorenzo, grazie alle sue gloriose imprese militari. Questi era sostenuto anche dai nuovi ricchi ma portare avanti una tale nomina voleva dire saltare un'istituzione elettorale mettersi contro il Maggior Consiglio, come tentare un colpo di stato o provocare una guerra civile.
Jacopo non volle tutto questo non sentendosi molto forte e si ritirò nel castello di Marocco, nel Trevigiano, convincendo anche i suoi sostenitori a desistere dall'impresa per il bene della patria.
Il conclave elesse quindi regolarmente il suo doge nella persona di un giovane, appena 38 anni, Pietro Gradenigo, il 25 novembre 1289. Essendo podestà a Capodistria, dodici ambasciatori con cinque galee andarono a comunicargli la nomina ed accettò la carica il 3 dicembre. Non fu bene accolto dal popolo che lo soprannominò "Pierazzo" per disprezzo.
I Gradenigo erano una delle famiglie apostoliche ed in Pietro si concentravano ben tre casati (Gradenigo, Dandolo e Morosini) e quindi si può comprendere la scelta.
Intanto era urgente risolvere i problemi che erano rimasti in sospeso: il dominio sull'Adriatico ed i rapporti con Genova ormai padrona del Tirreno dopo il trionfo su Pisa nella battaglia della Meloria, e quelli con il sultano d'Egitto che nel 1291 conquistò S. Giovanni d'Acri, Tiro, Sidone e Tortosa. La presenza latina in terrasanta ha dunque termine perché nessuno ha interesse ad una nuova Crociata e la cosa deve risolversi tra Venezia e Genova. La flotta della Serenissima, pur con qualche scacco, difende il suo prestigio sui mari e nel frattempo i capi della Quarantia nel marzo del 1296 presentano una proposta per la  riforma del sistema elettorale del Maggior Consiglio visto che quello in atto lasciava adito a brogli e raggiri a cui ricorrevano i nuovi ricchi che acquistavano tutto con il denaro mirando anche alla nobiltà ed al prestigio politico. Naturalmente la classe aristocratica voleva continuare ad essere eleggibile al Maggior Consiglio solo per la loro appartenenza.
Tra le varie liti la legge fu boicottata in modo pârticolare dai conservatori "ultra" ed il pericolo era che non si arrivasse ad una tirannia personale per acclamazione da parte del popolo.
Per questo motivo si preferì la dittatura oligarchica, riservata al partito aristocratico.
Ci riuscì Pietro Gradenigo, presentando una nuova proposta di legge il 28 febbraio 1297. Tutti coloro che avevano fatto parte del Maggior Consiglio negli ultimi quattro anni avevano il diritto di rifarne parte, su approvazione della Quarantia, e tutti i discendenti di quelli che ne erano stati membri fin dal 1172 potevano essere eletti secondo il sistema in vigore ma sempre con l'approvazione della Quarantia.
La legge fu approvata a titolo provvisorio per sei mesi e quindi mancò una motivazione per "giustificare" un colpo di Stato vero e proprio.
L'occasione arrivò però con la guerra aperta contro Genova. L'8 settembre1298 si arrivò alla battaglia decisiva nel canale di Curzola. 85 galee genovesi condotte da Lamba Doria contro 95 galee veneziane al comando di Andrea Dandolo. Fu la disfatta per la Serenissima e tra i 7.000 prigionieri in catene c'èra lo stesso Dandolo che preferì uccidersi piuttosto che subire l'onta di essere tradotto in catene a Genova. I genovesi che avevano a loro volta subito gravi perdite preferirono bruciare sul posto le 66 galee catturate.
Solo 11 navi tornarono a Venezia tra lo sgomento di chi piange i figli periti in mare e lo stupore di una sconfitta incredibile per l'orgoglio della Repubblica e, quindi, quale momento è più propizio per un colpo di Stato ? Il 30 settembre la "serrata" diventa legge definitiva sancendo il predominio del patriziato come classe detentrice del potere.
Proprio in virtù di questo rafforzamento interno , Venezia, pur sconfitta, può arrivare alla pace con Genova a testa alta e questa si tiene a Milano il 25 maggio 1299 con la mediazione di Matteo Visconti, Carlo II d'Angiò e Bonifacio VIII, Venezia mantiene il controllo dell'Adriatico e del Mar Nero.
Bisognava però attendersi delle reazioni della borghesia e nel 1300 Marino Bocconio e Giovanni Baldovino, due ricchissimi "faccendieri" ordinarono una congiura appoggiata dalle famiglie che non facevano parte del Maggior Consiglio. Erano più di 50, ma solo 11 con  a capo il Bocconio presero l'incarico di presentarsi a Palazzo Ducale per entrare armi in pugno nella sala dell'assemblea. Gli altri dovevano creare tafferugli in tutta Venezia. Solo che, per una soffiata, anche i nobili si erano armati e, una volta fatto entrare gli undici, chiusero le porte dietro di loro facendoli praticamente prigionieri. Accusati di tradimento, furono processati per direttissima e condannati all'impiccagione. La sentenza venne eseguita subito tra le colonne dei Santi Marco e Teodoro (Todaro, in veneziano) che danno sul bacino di San Marco. Gli altri scapparono subito prima di organizzare una qualsiasi cosa. Pietro Gradenigo divenne quindi l'eroe della difesa costituzionale.

Siccome la storia di questi movimenti interni è molto lunga, preferisco dedicare il seguito del post all'ultimo WE di dicembre, visto che al prossimo mi attende "IL CALENDARIO DELL'AVVENTO" organizzato da Sciarada.


MODI DI DIRE
A tropo (l)eser no se capise più niente
(a troppo leggere non si capisce più niente)

E' per questo che ho diviso in due la storia di Pietro Gradenigo.

22 commenti:

  1. Un' altra preziosa pagina di storia, graide per avercela proposta.

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    1. Grazie a te Costantino per le continue visite ma, tra poco, vengo da te. Un amichevole abbraccio.

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  2. A tropo eser... ta ghe ragiun anca ti... direbbero a Milano

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    1. Grazie Enio per avermi fatto conoscere questo modo di dire che non conoscevo affatto. Sono molto attirato dalle formulazioni dialettali ed in modo particolare, pur essendo veneziano, dal dialetto romano e napoletano anche perché mi piace cantare delle canzoni di queste due città. Un caro saluto e buone feste natalizie.

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  3. Verissimo il detto finale, a volte mi capita proprio che dopo lunghe ore di lettura non ci vedo quasi più ^^

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    1. Succede anche a me Maurizio, in modo particolare con un libro (in francese) che sto leggendo in questo momento : 990 pagine sulla psicologia dei bambini maltrattati o no. Ma voglio arrivare alla fine per una questione di principio e di orgoglio. Buon fine settimana.

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  4. Sempre interessante la Storia dei Dogi , però sono sempre in guerra con qualcuno...
    Possibile che non pensassero che di quelli che partivano , pochi sarebbero
    ritornati ? Mi fa pensare alle nostre ultime 2 guerre , quanti sono stati i
    morti ? Anche miei parenti lontani . Non voglio guerre , VOGLIO PACE nel MONDO!!!
    Scusa lo sfogo , ma le guerre mi fanno rabbrividire .
    A te , Denise e famiglia , auguro un felice Week-end Laura
    PS Non leggere troppo . Io sto leggendo la vita di Kruscev , 1000 pag.
    sono arrivata a metà , ora in pausa .


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    1. Ciao Laura, Venezia è stata sempre in guerra durante la sua esistenza fino all'ultimo contro Napoleone che causò la fine della Repubblica Veneta. La strada che porta da Treviso a Venezia (chiamata "il Terraglio") è stata creata da lui per poter arrivare ad assediare Venezia senza bisogno di navi. Una leggenda dice che al di sotto di questa strada, molto in profondità, ci sono ancora le ossa dei prigionieri morti durante la costruzione. Per quanto riguarda le "guerre", puoi citarmi un solo periodo in cui nel mondo non ce ne siano state? Alla fine della seconda guerra mondiale si era detto "Mai più questo", e poi.... Penso che la lobby delle armi centri per qualche cosa. Quando finisce una guerra ne scoppia un'altra da qualche parte. Contraccambiamo gli auguri di buon WE a tutti voi.
      PS - Ritengo interessante il libro che stai leggendo anche perché ritengo che Kruscev con Kennedy e Papa Giovanni, avrebbero potuto portare veramente la pace nel mondo.

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    2. Sì Elio , a quel tempo vivevo a Berlino , e come sai , Russi e Americani
      si fronteggiarono x circa 3 giorni . Da ambedue le parti si aspettava il
      I' colpo che non venne e si ritirarono . Noi tutti pensavamo che i
      3 grandi che hai nominato , avrebbero portato la pace . Sappiamo poi
      come è finita ...Il libro è MOLTO interessante , me l'ha passato mio
      fratello . Quando l'avrò finito , se vuoi te lo mando . Leggendolo si
      vengono a sapere molte cose che la maggior parte della gente non sa .

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    3. Vedo che siamo in sintonia. Se non devi renderlo a tuo fratello mi interesserebbe avere il libro, ma vedi tu. E' certo che, solo guardando la TV, non si conoscono certi retroscena. Buona settimana e buone feste.

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  5. Amigo Eliio, te deseo unas Fiessssssstas de Navidad muy Felice y Llena de Alegrias.

    manolo
    .
































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  6. Cuao elio io mi segno queste pagine di storia poi le leggo assieme con calma a me la Storia è sempre piaciuta. Grazie di questi pezzi Buon weekend. Ti ho scritto da me.

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    1. Avrai già visto che sono tornato sul tuo blog e ti ringrazio della risposta. Anch'io applico il tuo sistema quando qualcuno fa una serie di post sullo stesso argomento. Li ricopio su un foglio word e poi li leggo con calma, oltre a costituire un piccolo archivio. Un augurio di buone feste.

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  7. Un post molto esauriente e interessante.
    Serene feste anche a te.

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  8. Ciao Elio interessanti come sempre i tuoi post storici - grazie per la tua visita al Rifugio .......
    Un saluto buon fine settimana ed ottime festività natalizie :-)

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  9. La historia me fascina. Gracias por este post.
    ME ENCANTÓ PASAR POR AQUÍ.
    !FELIZ NAVIDAD!

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    1. Ciao Josefa, piacere di conoscerti perché mi sembra sia la prima volta che vieni a trovarmi e noto che ti sei anche inserita tra i miei follower. Ti ringrazio, vengo a trovarti al più presto e contraccambio i tuoi auguri. Buon Natale e felice anno nuovo a te e famiglia.

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  10. Il mio regalo.
    Per riscaldare questa gelida atmosfera, non sono futili cose e luci sfavillanti, ma una scatola di pace, piena di gioia, avvolta con amore, firmata con un sorriso e inviata con un bacio. Buon Natale!
    Da Tiziano

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    1. Ti ho già risposto via gmail ma, qui, ti rinnovo gli auguri già indirizzati. Un amichevole abbraccio.

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