Il castello di Montségur, costruito nel 1206, è un
castello qualificato di « cataro ». In realtà, questo castello
fu costruito sul posto dell’antico villaggio fortificato, rasato a zero. Sino
al 1244 costituì il luogo di resistenza dei catari. L’aspetto architetturale
dimostra comunque che l’attuale castello fu concepito sulla base della “canna
inese » che fu introdotta molto dopo e questo dimostra che il complesso fu
parzialmente ricostruito, dopo che i catari si erano arresi nel 1244, dal nuovo
signore del luogo, Guy II de Lévis.
Il castello è situato nel comune di Montségur nel
dipartimento dell’Ariège nel sud della Francia. Si trova sulla punta culminante
della montagna che domina il villaggio, a 1.207 metri di altezza.
Il castello ha conosciuto tre epoche maggiori nel corso
delle quali la forterezza si è trasformata poco a poco.
Una prima fortezza, segnalata già nel XII secolo, fu
eretta in cima alla montagna (cima chiamata anche « pog » dal latino
« podium » per indicare la montagna in forma di pan di zucchero di
Montségur.
Si sa
poche cose di questa fortezza che inoltre era già in rovina nel 1204 e sulla
quale fu costruito il villaggio fortificato dei catari sulle direttive di
Raymond de Péreille. Gli fu dato il nome di Montségur II.
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Il dispositivo difensivo di questa fortezza era differente
da quello che si conosce attualmente. Il Castrum
comprendeva la dimora fortificata del signore, proprietario. Il castellum (o castel in occitano) fu, senza dubbio, restaurato dalla dinastia dei Levis in modo da dare l’attuale fortezza. Il villaggio cataro dell’epoca
era circondato da un muro di cinta fortificato ed a fianco della strada attuale
erano stati eretti tre muri di difesa, il primo dei quali si trovava sul luogo dell’attuale biglietteria. Dall’altra
parte del « pog » a circa 800 metri si trovava una torre di guardia
sopra uno strapiombo di 80 metri. All’interno della fortezza si trovava un
villaggio del quale resta solo qualche terrazza al nord-ovest del castello. Su
queste ultime si trovano le fondazioni di molte abitazioni, delle scale
comunicanti tra le terrazze, una cisterna ed un silo.
Montségur ospitò una comunità catara molto importante.
Nel 1215, il concilio del Laterano cita la forterezza come essendo un riparo di
eretici. Nel 1229, il ruolo di Montségur come rifugio della Chiesa catara è
confermato nel trattato di Meaux-Paris. A partire dal 1232, questo ruolo
continua a rinforzarsi. Inoltre il castello cominciò ad accogliere i cavalieri faydits (cavalieri e signori del
Languedoc spodestati delle loro terre dopo le crociate e impegnati nella
resistenza occitana – trattato del 1229).
Nella prima metà del XIII secolo, la fortezza subì
non meno di quattro assedi tra i quali uno solo arrivò al successo :
- Guy de Montfort, fratello di Simone IV de Monfort fece un primo tentativo
nel 1212.
- Simon
IV de Monfort condusse il secondo
nel 1213.
- Nel
luglio 1241, Raymond VII de Toulouse, con l’ordine di Luigi IX, cominciò un
assedio che sospese senza dare neanche un assalto.
- L’ultimo
fu l’opera di Hugues des Arcis, capitano di giustizia di Carcassonne.
Questo ultimo assedio era dovuto al fatto che nel 1242
a Avignonet una sessantina di uomini (facenti parte della guarnigione di
Montségur) massacrarono qualche inquisitore. Il capitano di giustizia di
Carcassonne e l’arcivescovo di Narbonne (Pierre Amiel) furono incaricati, da parte di Blanche de Castille e di Luigi IX, di
assediare la fortezza . Nel
maggio del 1243 i crociati (circa 6.000
uomini) circondarono Montségur.
L’equilibrio delle forze si equivalse sino al Natale 1243
quando un pugno di « alpinisti »arrivò a scalare la torre di guardia
con una audace scalata. Da quel momento gli assediati si trovarono in
difficoltà ed un mese più tardi , forse anche con un tradimento locale, la
cittadella capitolò.
Il primo marzo del 1244 si negoziò la resa ed i
termini furono i seguenti :
- La vita
dei soldati e dei laici sarebbe risparmiata.
- I
catari che avessero rinnegato la loro fede sarebbero salvati.
- Una
tregua di quindici giorni era accordata ai catari che volessero prepararsi
a ricevere i sacramenti.
Il 16 marzo tutti i catari che rifiutarono di rinnegare
la loro fede morirono sul rogo installato per poco più di 200 suppliziati, tra
i quali la moglie, la figlia e la suocera di Raymond de Péreille. Furono 220
persone di ogni sesso ed età che morirono nel fuoco, tra i quali dei soldati
che non avevano voluto abbandonarli. Sembra che alcuni dei giustiziati
cantassero avviandosi al rogo. Sui 220 suppliziati ne sono stati identificati
64 e vi risparmio l’elenco dei nomi.
In seguito una stele fu eretta
dalla "Società del ricordo e degli studi catari".
Seguì poi il degrado di questo
meraviglioso castello cataro.
ALCUNE FOTO NON MIE (grazie Internet)
Un post molto interessante!
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie, ne ho ancora un paio di riserva e poi ricomincerò con i dogi. Buon fine settimana.
EliminaCiao Elio! Attendo anche gli altri bellissimi post allora, sempre un piacere passare a trovarti!!
RispondiEliminaBuon pomeriggio!
Ciao Lory, grazie di essere venuta a trovarmi. Gli altri post li sto preparando poco a poco ed è per questo che li intervallo con qualche cosa di più semplice. Buon fine settimana.
EliminaCaro Elio, non so come dirti, ma sei veramente in gamba!!! questi post scritto con cura e dettagliati con tutti i particolari, non posso fare ha meno di dirti! Bravo!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata, con un abbraccio e un sorriso:) sorridendo fa bene!
Tomaso
Tomaso, ricambio il saluto e spero che ritroveremo la salute tutti e due. Un amichevole abbraccio.
EliminaPS - Avrei voluto essere a Treviso l'anno prossimo, ma devo vedere come va la mia spalla ed inoltre, ad aprile, vado a trovare la famiglia a Mestre (VE) e non posso rinviare per combinare le due cose.
¡Hola Elio!!!
RispondiEliminaTanto tiempo sin pasar a visitarte, he estado ausente del blog un tiempo, mas ahora ya estoy colgando algunas entradas.
Es muy interesante esta presentación del monte tan alto con los restos arqueológicos de ese gran Castillo y fortaleza Montségur, muy bien conservado a pesar do la antigüedad, las fotos hablan por si solas. Es curioso que antiguamente, castillos o monasterios los construyeran sobre los cerros más altos de la tierra.
Ha sido un placer pasar a leerte.
Te dejo mi gratitud y mi estima.
Un abrazo y ten un feliz fin de semana.
Grazie Marina della visita e del complimento. Ognuno di noi ha dei momenti nei quali si allontana dal blog. Io per esempio sonto stato qualche settimana senza visitare gli altri blog a causa di un banale incidente nel quale mi sono rotto la spalla destra. Il problema non è ancora risolto ma ora posso usare la tastiera con le due mani.
EliminaA quel tempo i castelli venivano costruiti in altitudine perché si poteva difenderli meglio, solo che, poi, i nemici lo assediavano impedendo qualsiasi fornitura di cibo e, una volta terminati i viveri, gli abitanti erano obbligati ad arrendersi. Buona domenica.
Un chateau plein d'Histoire!
RispondiEliminaTrès belles photos.
Bon weekend.
Ciao Elisabete, grazie della visita ed a presto. Buona domenica.
EliminaCiao Elio anche oggi ho appreso un pezzo di storia che non conoscevo e che fa riflettere sulle atrocità commesse in qui tempi
RispondiEliminaun caro saluto
Tiziano
Certo Tiziano, la barbarie non è solo appannaggio della nostra era. Un amichevole abbraccio. Se posso verrò a Treviso, ma non lo garantisco.
Eliminaon passe souvent dans la région du canal de midi et de carcassonne.. mais
RispondiEliminaton billet me fait envie de visiter ce château! ahhh les cathares!!
bises au deux... et ton épaule???
Elfi, ne ho ancora di riserva su altri castelli. Normalmente quando si decide di visitarli se ne raggruppano due o tre (i principali). Naturalmente se decidete di farli l'anno prossimo saremo lieti di rivedervi tutti quattro e comincio a pensare al menu. Per la spalla si deciderà tra il 20 ed il 27 ottobre. Serie di esami e poi definitiva risposta del chirurgo. Un abbraccio.
EliminaMio marito, che ama la storia, mi aveva contato del Castello di Montsegur, così col tuo interessante articolo, rinforzo la mia conoscenza sul tema! Grazie! Abbraccio Elio.
RispondiEliminainteressante.
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