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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

giovedì 2 giugno 2016

42° DOGE - PIETRO ZIANI (1205 - 1229)


Questo qui è durato veramente molto e quindi il post sarà un po' lungo. Spero abbiate la voglia di arrivare fino in fondo.

La notizia della morte di Enrico Dandolo arrivò a Venezia dopo cinquanta giorni. Nel frattempo i veneziani di Costantinopoli avevano eletto Marino Zen per poter gestire il nuovo immenso dominio. La nomina doveva comunque essere confermata dalla madre patria.
I quaranta elettori, il 15 agosto del 1205, elessero invece Pietro Ziani, figlio di Sebastiano Ziani (doge dal 1172 al 1178).
Lo si definisce "ricco e virtuoso"  (ricco lo era veramente avendo ereditato dal padre un enorme patrimonio e tralascio l'elenco delle sue proprietà che si estendevano tra il centro di Venezia sino a Capodistria).
Che fosse virtuoso lo avrebbe dimostrato con uno spirito fortemente mistico. Si alzava nel pieno della notte per pregare, faceva molte elemosine e manteneva agli studi molti clerici che non avevano i mezzi per praticarli. Era stimato anche al di fuori di Venezia e molti ricorrevano ai suoi consigli. Aveva comunque un piccolo difetto : quando ascoltava qualcuno, per intendere meglio, socchiudeva gli occhi facendo pensare agli astanti che si fosse addormentato.
Ebbe due mogli, la prima Mara Baseggio, figlia di un procuratore di San Marco, fu dogaressa per quattro anni, essendo morta nel 1209. L'altra era Costanza, la seconda figlia di Tancredi, re di Sicilia dalla quale ebbe tre figli : Marco, Marchesina e Maria.
Il suo primo atto fu di riprendere il titolo usurpato da Marino Zen (il despota di Costantinopoli) e cioé quello di "Signore della quarta parte e mezza dell'impero di Romania". Inoltre, in pieno accordo con le varie assemblee, organizzò tutte le nuove conquiste alle quali preferì concedere una sorta di autonomia, in forma di vassallaggio, per evitare un lungo periodo di guerre. Lasciò inoltre ai privati prendere possesso di tutto quello che potevano riconoscendo a loro la signoria e lasciando loro il compito della conquista dei territori.
La cosa funzionò. Venezia ebbe : Gallipoli, Andria, Micone, Sciro, Nasso e Lemno i cui "proprietari" erano comunque vassalli della patria alla quale versavano ingenti canoni.
L'Epiro però venne abbandonato (grossi problemi per la sua difesa) e la flotta veneziana, nel 1207, preferì occupare Corfù, Modone e Corone, piazzaforti fondamentali nei confronti del Peloponneso.
Ci volle però una guerra (tra il 1209 ed il 1210) per riconquistare Creta al genovese Enrico Pescatore che vi si era insediato, guerra durante la quale morì Ranieri il figlio di Enrico Dandolo.  Fu nominato duca di Candia Jacopo Tiepolo. Creta divenne una Venezia in miniatura, stesse leggi e stesso apparato amministrativo cominciando così un dominio ininterrotto di cinquecento anni.
Il doge, naturalmente, non trascurava la gestione interna della città e dell'entroterra italiano. Sul piano giuridico appaiono due nuove magistrature : i giudici dell'esaminador, ai quali spettavano gli atti in materia patrimoniale e quelli del piovego per lã tutela demaniale della laguna.Tra il 1207 ed il 1220 venne istituita la "Quarantia" ovvero il consiglio dei Quaranta, "ordinati pro proficuo et utilitate Venecie" al quale fu affidato l'esame delle questioni amministrative e giudiziarie particolari che non potevano essere trattate dagli altri Consigli. Quindi, i reati di sangue con offesa allo Stato che provocassero turbamento nell'ordine familiare con violenza ad una persona privata. La Quarantia esercitava l'istruzione attraverso gli "Avogadori di Comun".
Nel 1214, Pietro dovette prendere le armi contro i Padovani che, appoggiati dai Trevisani, avevano rotto i confini depredando tutto sino a Chioggia. Questa guerra venne provocata proprio per un nonnulla e ve la racconto per sorridere un po'.
Durante il gioco del "Castello d'amore" a Treviso, gioco nel quale si prevedeva un lancio di fiori e frutta da parte di Padovani e Veneziani per conquistare le ragazze trevisane asseragliate in un castello di legno, i Veneziani lanciarono delle monete d'oro e conquistarono il cuore delle Trevisane. I Padovani, arrabbiati, passarono alle vie di fatto contro i "cavalieri" di San Marco e da qui si passò alla spedizione militare finita male per Padova e Treviso. In ogni caso questa era stata solo la scintilla per risvegliare antichi rancori e servì a convincere Venezia di costituire un dominio anche in terraferma.
Il problema più grosso che dovette affrontare il Ziani fu quello dei Veneziani di Costantinopoli che pensavano di diventare autonomi ed il doge spostò Jacopo Tiepolo da Candia a Costantinopoli in qualità di podestà.
Tutto il mondo greco era in fermento : Teodoro Lascaris, imperatore di Nicea si proclama unico e legittimo sovrano di Bisanzio ed il suo successore Giovanni Vatace continua nella medesima  rivendicazione. A questo punto si impone quindi un uomo navigato, come il suddetto Jacopo Tiepolo, il quale chiede l'invio di una forza navale per la protezione degli interessi veneziani in Oriente. Pietro Ziani e Jacopo Tiepolo presentano al Maggior Consiglio la proposta di trasferire la capitale della Repubblica a Costantinopoli ma, storia o leggenda, questa fu respinta per un solo voto. In ogni caso questo dimostra come Venezia avesse a cuore la tutela dei suoi diritti sul Bosforo.
Il doge, forse contrariato dalla decisione del Maggior Consiglio si disinteressò della cosa pubblica preludio alla sua abdicazione.
In ogni caso confermò la sua posizione mistica visto che nel testamento donò enormi somme di denaro ai poveri, alle vedove ed agli orfani oltre che ad ospizi ed ospedali.

Ancora una volta vi risparmio i modi di dire ma vi prometto che, ogni tanto, farò dei post espressi su questo argomento.

18 commenti:

  1. Por lo que cuentas fué un hombre generoso y de buén corazón!!

    Gracias por enseñarme un poquito de esa historia..seguro que hay muchisimas más..Nunca te acostarás sin saber algo nuevo

    Gracias por compartir
    Con cariño Victoria

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  2. PD cuando tenga el nombre del restaurante te lo escribo en unos de los comentarios
    Abrazos

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  3. Una pagina fitta di storia, e Baseggio, quel cognome mi ricorda un grande attore teatrale Veneziano.

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    1. Certo Costantino, Cesco Baseggio, il più grande interprete delle commedie del Goldoni che, oltre che nei teatri di Venezia, fu prodotto anche alla televisione quando questa era ancora agli inizi negli anni 50. Mi ricordo che andavamo al bar, vicino casa, visto che in quegli anni solo i ricchi avevano la TV in casa. Un caro saluto.

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  4. OI HÉLIO!
    UMA AULA DE HISTÓRIA, GOSTO MUITO.
    ACHEI INTERESSANTE QUE UM DOS PERSONAGENS SE CHAMA ZIANI, SÓ UM "L" E FICA IGUAL AO MEU, ZILANI.
    ABRÇS AMIGO.
    http://zilanicelia.blogspot.com.br/

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    1. Effettivamente c'è solo una "l" di differenza e nulla vieta che la trasformazione sia avvenuta con l'andare del tempo. Ricambio gli abbracci.

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  5. Anch'io leggendo ho pensato a Cesco Baseggio!
    Sai Elio che io ho sepre pensato che la moglie del Doge fosse la "Dogessa"? Scopro invece che si dice Dogaressa...come sono ignorante.
    Grazie, alla prossima!

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    1. Non buttarti giù Sontyna. Ognuno di noi è ignorante in qualche cosa ma non è detto che lo sia totalmente. Io, per esempio non capisco niente di giardinaggio e, per fortuna, un mio vicino è giardiniere e mi cura le nostre piante. Grazie a te per la visita e buon fine settimana.

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  6. Ma perchè ce li risparmi, io me li sono sempre letti tutti i modi di dire veneti, e mi piacciono pure parecchio ^^

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    1. Grazie Maurizio, allora ricomincerò a pubblicarli, ma forse, come ho detto, sarebbe meglio fare dei post a parte raggruppandone due o tre. Cosa ne pensi? Buon fine settimana.

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  7. Ciao Elio, io non mi son permessa di disturbare te e tua moglie perchè avrei dovuto dirti che sarei venuta in Francia in anticipo e magari in quel periodo tu dovevi andare in vacanza o avevi altri impegni. Se mi dovesse capitare di venire nuovamente in Francia (e mi piacerebbe perchè adoro questo Paese tantè che sono stata insegnante di francese) verrò a trovarvi.Pensa che ho un'amica blogger a Nimes e quando le ho detto che avrei voluto incontrarla mi ha detto che la sorella aveva problemi di salute. Piuttosto, se dovesse capitare a voi di venire in Puglia fatemelo sapere. Interessante questo tuo post. A presto e grazie delle visite.

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    1. Ciao Erika, è vero che ognuno di noi può avere dei problemi in certi momenti ma penso anche che, in via del tutto eccezionale, si possa rendersi disponibili. Sarà per un'altra volta. Il mio sogno è di poter portare mia moglie nell'Italia del sud, visto che ci siamo fermati a Roma. Nel frattempo però sono arrivati i gatti e c'è quindi il problema di trovare qualcuno che li curi mentre siamo via. Se le cose cambiano ti terrò al corrente. Buona domenica.
      PS - Visto quello che mi scrivi non hai certo problemi a ritrovarti in Francia.

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  8. Una bella pagina storica.
    Ti auguro una serena giornata.

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  9. Ciao Elio , sempre più interessanti i racconti dei Dogi . Ho incominciato a leggere e ho pensato che con questo Doge ci sarebbe stato un lungo periodo di pace .
    Continuando a leggere , un po di guerre o guerriglie ci sono state anche sotto
    il suo dogado . Almeno lui era buono e generoso e ha fatto molto x i suoi
    cittadini . Anche a me piacciono i modi di dire dialettali . Ciao L.A.

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    1. Sai con i molti nemici che aveva, Venezia non poteva permettersi di restare tranquilla. Tutte le città o nazioni volevano prendere il possesso dell'Adriatico e, per questo, nei libri di storia si parla della lotta tra le Repubbliche marinare. Nel prossimo post accontento te e quanti altri abbiano avuto il piacere di leggere i modi di dire. Buonanotte.

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