AVVISO AI MIEI VISITATORI


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
QUESTO BLOG NON E' CREATO A SCOPO DI LUCRO
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
PRECISO INOLTRE CHE CONTATTERO' SOLO VIA BLOG NON DESIDERANDO UTILIZZARE FACEBOOK O TWITTER
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

I MIEI AMICI LETTORI

giovedì 4 dicembre 2014

VENEZIA

Nel dirigermi verso un luogo, che vi presenterò qui di seguito, sono passato davanti al "VECIO FRITOLIN". Il locale non ha più niente di quello che era ai miei tempi quando all'interno c'era un grande banco e dei caldieroni di olio bollente. Si sceglieva il pesce che veniva fritto al momento e veniva servito in un cartoccio. Oggi, anche se hanno conservato la dicitura "Osteria" (italianizzando il veneziano "ostaria"), è piuttosto uno snak-bar.

Ecco il luogo di cui vi parlavo. Ci troviamo in Corte dei Mercanti e questa è la porta della casa dove sono nato io nel lontano 1942 (al primo piano). La porta non è più la stessa ed all'interno, sempre al primo piano, hanno suddiviso lo spazio che occupavamo noi ed hanno fatto due appartamenti.


Dando le spalle alla porta, sulla sinistra, c'è questo canale che prende origine nei pressi di San Giacomo dall'Orio. Questa volta ho avuto la pazienza di aspettare il passaggio di una gondola.


Sempre dando le spalle alla porta, sulla destra, si trova il "Ramo terzo Carminati e non vi dico quante volte l'ho fatto di corsa giocando con i miei amici a rincorrerci. In quegli anni non c'erano TV, telefonini, I-Phone, PC e I-Pad ecc.... Si giocava all'aperto inventando anche dei giochi per l'occasione. Chi si ricorda oggi di "massa e pindolo" oppure del "taco" o del "scioco" (ve ne parlo più sotto al posto dei "Modi di dire"). La mia non  è nostalgia dei tempi passati, perché penso che ogni progresso, tecnico o morale, porti i suoi frutti se lo si usa con discernimento.


I GIOCHI DEL MIO TEMPO

1 - "MASSA E PINDOLO"
Ho recuperato questa foto da Internet. Normalmente lo si costruiva con due pezzi tratti da un manico di scopa, prima che le nostre madri la gettassero dopo un lungo uso ed utilizzando gli attrezzi che prendevamo in prestito (lol) dai nostri padri o nonni.
Scopo del gioco era di battere con la" mazza" sulle parti appuntite per far saltare in aria il "pindolo" e colpirlo in volo mandandolo il più lontano possibile. Chi arrivava ad un punto prefissato con il minor numero di colpi, vinceva il gioco. Unico inconveniente, ogni tanto, qualche vetro delle finistre attorno volava in frantumi. Un antenato tra golf e baseball?

2 - "EL TACO"
Si prendeva un tacco di scarpa (possibilmente nuovo) sul quale si piantavano delle puntine da disegno. Si poneva ad una certa distanza un cumulo di figurine (famose le Panini) e con il "taco" si doveva farne uscire il più possibile da un cerchio disegnato con il gesso attorno ad esse. La variante del "taco" si chiamava "tega" che alcuni di noi (io compreso) si creavano per essere più competitivi. Si ritagliavano diversi cerchi di cartone che si bloccavano poi tra due dischi di metallo, molto più scorrevoli delle puntine da disegno.

3 - "EL SCIOCO"
Si mettevano delle biglie, in un primo tempo di terracotta e successivamente di vetro, in circolo ed una volta definita la distanza, si doveva centrarle con un'altra biglia per guadagnarle tutte. Con l'avvento delle biglie in vetro avevamo creato un diverso sistema: il giocatore dava le spalle al cerchio di biglie e, facendo rimbalzare la sua contro un gradino di marmo, doveva colpire il cerchio per vincerle tutte. In questo caso il gioco si chiamava "scalineto" (piccolo gradino).

PS - "scioco" si pronuncia "s-cioco"


32 commenti:

  1. Ihihihi, ciao Elio :) Mi viene da sorridere perchè mia nonna, che come ti dissi è veneta (Asiago) si riferisce a se stessa spessissimo come "povera vècia", e quindi... mi ha fatto tanto ridere l'insegna dell'osteria! :)
    Curiosissimi poi i tre giochi che hai citato :) trovi sempre spunti interessanti da offrirci assieme alle tue belle foto :)

    Un saluto e buona giornata :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mia moglie si arrabbia sempre quando dico : "Povero Elio e povera Italia" ed aggiunge "Ed allora la Francia". Fra poco dovremo aggiornare e dire "Povera Europa". Sono contento che i tre giochi ti siano piaciuti e, chissà, forse un giorno torneranno di moda ma credo che sarà più facile averli in modo informatico (lol). Buon fine settimana.

      Elimina
  2. Carissimo..dovrebbero darti la cittadinanza Veneziana visto quanto ami la tua città. un caro saluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ho proposto al sindaco, ma visto che non sono del suo bordo, me lo ha rifiutato. Scherzo, naturalmente (mi piace di più che "lol"). Grazie Carla ed a presto.

      Elimina
  3. j'aime! à chaque ville, pays, . .. et âge, ses jeux.
    pas de jouets pour moi non plus.. mais la nature..un terrain de jeu merveilleux! bises

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cosa c'è di meglio che giocare all'aria aperta con tanti amici ed amiche? Bisogna comunque considerare che erano altri tempi un po' più sicuri di oggi. Per noi Venezia era un intero terreno di gioco e, una volta che avevamo imparato a nuotare, le nostre madri erano tranquille. Bises à toi aussi.

      Elimina
  4. Che bella questa immersione nel tuo passato! Adoro sentire parlare di tempi addietro!
    Bellissimo post! Buona serata e a presto... Dream Teller ^^

    RispondiElimina
  5. Caro Elio, quando si parla del passato, io non respiro per poter essere concentrato al massimo.
    Parlando del pirolo come da noi lo chiamavamo era un divertimento incredibile,
    da noi che eravamo in un paese spesso si passava ore per cercarlo, il perché un buon giocatore lo faceva volare molto lontano e se era prato con erba era difficile trovarlo, che bei tempi!!!
    Ciao e buona serata caro amico.
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, quando mi trovavo a Segusino, lo si chiamava "pirolo", ma me lo ero dimenticato. In ogni caso penso che esistesse in altri parti d'Italia con un differente nome. Noi a Venezia, al massimo, andavamo a ripescarlo nel canale. Buona serata anche a te e buon fine di settimana.

      Elimina
  6. L'Osteria est un excellent restaurant, j'y suis allée plusieurs fois. Je crois que c'est là que j'ai mangé le meilleur pain de Venise, ce qui est très rare !
    En plus il est proche de mon hôtel, pratique quand il pleut ou quand on est fatigué.
    Les enfants sont des princes à Venise, comme j'aurais aimé vivre là, enfant !
    Bonne soirée et à bientôt.
    Danielle

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'accord Danielle, mais à mon temps El vecio fritolin n’était pas le même endroit. Moi aussi, si j’avais 30 ans, j’aimerai revivre à Venise, mais ma ville est une ville pour les jeunes, les vieux et les handicapés vont rester enfermés entre quatre ponts. Je ne suis pas encore là, mais …..
      Bonnes fêtes.

      Elimina
  7. Risposte
    1. E non è finita. In uno dei prossimi post ne parlerò ancora. Ciao ed a presto.

      Elimina
  8. Je ne comprends pas tout ce que tu racontes au sujet du jeu de ton enfance mais...nous avons les mêmes souvenirs, ici en Wallonie.Tous les enfants du monde ...Bonnes fêtes à venir Elio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bonsoir Danielle, bonnes fêtes à toi aussi et à ta famille. Bises.

      Elimina
  9. Ciao Elio e sempre bello leggere le tue storie sul combiamenti che ha subito anche venezia
    un caro amichevole saluto
    Tiziano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tiziano, ma come dice Tomaso, anche tu avrai conosciuto il "pirolo". Grazie della visita e buonanotte. Per gli auguri di Natale ce li faremo più in là. Un amichevole abbraccio.

      Elimina
  10. No he ido nunca a Venecia, pero si me gustaría conocerla.
    Bella ciudad rodeada de islas y canales, es algo distinto a lo que solemos visitar.
    Si me escribes en Francés, lo entiendo mejor que el italiano.
    Cariños y buena semana.
    Kasioles

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'accord, mais mon français n'est pas parfait. Si tu vas, un jour, à Venise je peux te donner des indications pour bien passer les journées. Bonnes fêtes de Noël.

      Elimina
  11. OI ELIO!
    VENEZA COM SEUS CANAIS, RETRATADAS AQUI EM TUAS FOTOS.
    ADOREI.
    NÃO PRECISAS VOLTAR A ESCOLA NOTURNA PARA APRENDER PORTUGUÊS, TAMBÉM EU TERIA DE APRENDER O ITALIANO. RSRSRSR
    ABRÇS
    http://zilanicelia.blogspot.com.br/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Celia, d'accordo, io imparo il portoghese e tu l'italiano. Buone feste natalizie.

      Elimina
  12. Elio ....son tan bellas tus fotos...que pareciera que transitamos por ellas.

    Recibe mi saludo desde Argentina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Doris, Contraccambio i saluti e ti invio un abbraccio.

      Elimina
  13. Ciao Elio,
    leggere questi tuoi post è come passeggiare fisicamente per i luoghi che descrivono.
    Adoro Venezia, i veneziani e tutto ciò che ha attinenza con i loro usi e costumi e, più in generale, con la loro civiltà.
    Un caro saluto, amico!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, dopo questa confessione d'amore per la mia città ed i suoi abitanti; meriti che, nel caso un giorno ci trovassimo a Venezia, io debba offrirti un buon spritz ed una cena in un ristorante che conosco (non troppo caro e con buoni cibi). Ricambio cordialmente il saluto.

      Elimina
  14. grazie per avermi raccontato i giochi di una volta: molto interessante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come precisato nell'incipit, non sono un nostalgico dei tempi passati, ma ritengo che oggi non si faccia altro che dare spazio ai giochi sedentari e non a quelli all'aria aperta. Ciao Federica, un amichevole abbraccio.

      Elimina
  15. Ma la nostalgia è ricordo ed è una bellissima cosa. Poi concordo con te che ogni epoca porta qualcosa di nuovo, ma ricordare il passato, rende più ricco il presente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perfetto Ambra hai saputo esprimere con le tue parole quello che anch'io penso. Buona domenica.

      Elimina
  16. Come sempre molto dettagliato nelle tue descrizioni, senza parlare della bellezza delle foto.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  17. Ciao Elio, questo tuo post è stupendo.
    La tua vecchia abitazione, il vicolo in cui giocavi da bambino, i giochi che non conoscevo...meriteresti un premio mio caro amico.
    Baci.

    RispondiElimina