De qua e de la: SOLITA MASSIMA DELLA DOMENICA

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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.

SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.

domenica 29 maggio 2011

SOLITA MASSIMA DELLA DOMENICA

Livre-toi donc à la joie dans ce monde où règne le désordre.

(Datti dunque alla gioia in questo mondo dove regna il disordine.)

Omar KHAYYAM

2 commenti:

Tomaso30 maggio 2011 alle ore 08:17
Hai detto molto bene, è veramente un mondo da non seguire, buona settimana caro Elio.
Tomaso
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Ornella31 maggio 2011 alle ore 07:27
Elio ti ringrazio tantissimo per la ricetta! Ho già chiesto a mia figlia di portarmi la farina in agosto e poi vado con la polenta!Buona giornata!
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ALCUNE REGOLE DI BASE DELLA LINGUA VENEZIANA

Lo scritto e la pronuncia veneziana comportano certe difficoltà.
1) Non esistono le doppie
2) Non si pronuncia la L se seguita da vocale
3) La Z si scrive X e si pronuncia S
4) La S si pronuncia dura

Qualche esempio:

1) cappa = capa - coppo = copo - battello = bate(l)o - mamma = mama
2) de le = de(l)e - calle = ca(l)e - candele = cande(l)e - gondola = gondo(l)a
3) Venezia, si scrive Venexia e si pronuncia Venessia. Oggi però molti veneziani la scrivono con due esse
4) "Tu sei", si scrive "Ti se" e si pronuncia "Ti ze"

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